LE SPINE DELLA RIPARTENZAA due giorni dal rientro in classe al 50% degli studenti delle superiori, il presidente di Tua (società del Trasporto unico abruzzese) Giancarlo Giuliante si ritiene relativamente soddisfatto del servizio prestato, seppur con qualche minima sbavatura. Se tale si può definire l'assalto ai bus da parte dei ragazzi, nella fascia oraria delle 14. «Siamo sulla buona strada - dice il numero uno dell'azienda pubblica -, ci stiamo muovendo in termini di affinamento di un servizio che gestisce 4300 corse giornaliere, di cui 300 in mano a vettori privati che devono essere coordinati. A fronte di questi numeri abbiamo ricevuto solo una decina di segnalazioni dovute ad equivoci o relative a problematiche indipendenti da noi».
Giuliante si riferisce al prospetto orario pubblicato sul sito e trasmesso alle scuole lo scorso weekend che riporta le sole corse aggiuntive, ma è stato da qualcuno interpretato come sostitutivo.
L'ASSALTO AI MEZZI Mentre le problematiche di cui Tua non si ritiene responsabile riguardano gli assembramenti alle fermate, che dovrebbero essere controllati dai volontari della Protezione civile (la cui presenza è stata finora insignificante, i pochi impiegati hanno dovuto fare la spola tra più fermate con ovvio scarso controllo), i comportamenti degli studenti, che non si attengono alle indicazioni di fruire dei mezzi pubblici in corrispondenza degli orari di uscita da scuola. «Siamo stati tutti ragazzi prosegue il presidente di Tua -. Si sa, ci si intrattiene con gli amici, si mangia una pizza mentre si attendono quelli che escono dopo per tornare a casa tutti insieme, ma in questo caso non si può fare come ci pare, perché si lasciano sguarniti alcuni mezzi e se ne caricano altri».
C'è poi la questione delle scuole che per esigenze didattiche interne hanno applicato orari extra, al di fuori delle fasce individuate nei tavoli di coordinamento (8-13, 9.30-14.30). Gli studenti, in questo caso, non possono contare su corse agevoli: «Dopo il Dpcm che ha delegato i prefetti alla gestione del rientro - risponde Giuliante - abbiamo tenuto una serie di riunioni con le varie parti in cui ci sono state fornite indicazioni circa gli orari da coprire. È stato un lavoro enorme che ha dovuto tenere conto delle esigenze di scuole e famiglie, e di situazioni imponderabili come traffico eccezionale, guasti ai mezzi e condizioni di maltempo, per organizzare un servizio che fosse il più fluido possibile. E la mediazione del prefetto Di Vincenzo è stata essenziale. Noi abbiamo tarato la macchina in base a quanto concordato nel piano operativo di rientro, se poi per un qualunque motivo che non abbiamo considerato le scuole decidono autonomamente di adottare altri orari di uscita, non siamo responsabili e anzi la cosa ci causa dei disagi, perché significa ricorrere a bis che costituiscono la nostra riserva di mezzi da impiegare per esempio in caso di rottura».
L'OBIETTIVO DEL 75%
Circa lo sforamento della capienza massima consentita al 50%, come rilevato da diversi studenti, Giuliante sottolinea poi che «i posti a sedere costituiscono solo una parte della capienza, che si raggiunge anche con quelli in piedi, e non è un calcolo che si può fare ad occhio, ma è indicato sul libretto in base alle caratteristiche del mezzo. In questa prima settimana continueremo a monitorare i dati conclude il presidente della Tua -. Abbiamo già calcolato un picco di differenziazione tra entrata e uscita, evidentemente all'entrata i ragazzi vengono accompagnati dai genitori prima di recarsi al lavoro. Il vero banco di prova tuttavia sarà lunedì 18», quando la percentuale di studenti in presenza dovrebbe raggiungere il 75%.