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Data: 14/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Sciopero dei bus, c'è anche il sit-in.Lunedì lo stop del trasporto pubblico, protesta di Fit Cisl e Faisa Cisal in Regione

PESCARA Paventano il crollo e il collasso del sistema di trasporto pubblico abruzzese e annunciano, per lunedì mattina dalle 10 alle 12, una manifestazione sotto la sede della Regione Abruzzo, in viale Bovio, a Pescara, in occasione della giornata di sciopero di tutti i lavoratori dei bus. Le segreterie regionali dei sindacati Fit Cisl e Faisa Cisal parlano di "emergenza sociale" e chiedono al presidente della Regione Marco Marsilio e al sottosegretario Umberto D'Annuntiis un confronto per affrontare tutte le criticità del settore. In base alle stime di Fit Cisl e Faisa Cisal, riassunte ieri mattina da Alessandro Di Naccio e Luciano Lizzi delle rispettive segreterie regionali, su un totale di 850 autobus della Tua, oltre 300 sono in fermo tecnico e in più manca il personale per consentire l'erogazione delle corse. Solo l'autolinea che collega Giulianova con Teramo, L'Aquila e Roma, le cui corse sono in sovrapposizione con quelle di altre ditte private low cost, ogni mese perde 125mila euro e provoca un ammanco alla Tua di 1,5 milioni di euro all'anno. Anche le oltre 40 aziende private del settore, secondo i sindacati, sono in sofferenza a causa dei mancati investimenti della Regione sul rinnovo del parco rotabile e dell'esternalizzazione di alcune linee tramite sub concessioni «che prevedono corrispettivi di gran lunga inferiori e l'applicazione di contratti di lavoro al ribasso per gli autoferrotranvieri». Tutti questi disagi esploderanno lunedì, giorno della riapertura delle scuole e dello sciopero del personale del trasporto pubblico locale delle aziende Ama, Tua, Sangritana, Di Fonzo, Napoleone, La Panoramica, Cerella, Satam, Baltour, Tessitore, Di Giacomo Angelo Domenico e Centro turistico del Gran Sasso. Si preannunciano disagi spalmati su tutte le linee, nella fascia oraria dalle ore 8,30 alle 13,10, tra corse che salteranno e pendolari che resteranno a piedi. «Ma non sarà l'unica azione di protesta», rimarca Di Naccio, «tra una ventina di giorni, se la Regione non ci darà risposte e se l'azienda non invertirà il piano di ristrutturazione, proclameremo altre 24 ore di sciopero. Ci opponiamo con forza all'esternalizzazione delle linee della Tua che rappresenta una forma di privatizzazione del 20 per cento del trasporto pubblico locale».«Se a livello nazionale si parla di salario minimo», aggiunge Lizzi, «in Abruzzo invece si punta a smembrare il settore del trasporto pubblico e ad applicare ai lavoratori contratti diversi da quello nazionale degli autoferrotranvieri. I lavoratori assunti dai privati e quelli in sub concessione hanno salari bassissimi nonostante abbiano dovuto pagare di tasca propria per acquisire le patenti speciali e per mantenerle».La proposta delle sigle sindacali Fit Cisl e Faisa Cisal verte, invece, sull'autorizzazione di nuove assunzioni attraverso l'incentivo dei pensionamenti e il reclutamento di giovani alla ricerca di un'occupazione stabile, la riorganizzazione delle autolinee in perdita e il rispetto della contrattazione aziendale.

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