Data: 15/03/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Scarsa autonomia e freni i problemi del filobus nei racconti degli autisti
IL DEBUTTO
Da alcuni giorni non si vede più. Scomparso il maxi filobus La Verde, prontamente ribattezzato "lumacone", impegnato nei complessi transiti di prova lungo la Strada parco. Non sono ancora trascorse le nove settimane previste per l'addestramento degli autisti e prendere forma è il sospetto che ci siano ulteriori criticità, in aggiunta alle tante segnalate negli ultimi mesi, sul percorso di avvio a regime della filovia pubblica che collegherà Montesilvano e Pescara. Il tam tam delle comunicazioni tra gli addetti è in grado di rompere il silenzio ufficiale. Circolano chat con vocali whatsapp inequivocabili proprio di persone vicine all'azienda Tua e dipendenti della stessa, in cui si palesa un diffuso malumore comune per come si stanno affrontando i temi del personale e le carenze tecniche emerse dalle prove e verifiche delle infrastrutture e dei vettori.
Il primo dato importante emerso, è proprio la carenza della carica elettrica dei pacchi batteria dei filobus, quelli che cioè dovranno consentire l'autonomia nelle tratte di collegamento al tracciato elettrificato della Strada parco, precisamente dal distacco del pantografo fino al terminal e ritorno. Probabilmente, come detto nelle chat che Il Messaggero ha potuto ascoltare, i dispositivi elettrici sono stati inutilizzati da almeno due anni a questa parte, da quando cioè sono stati acquistati e lasciati in deposito, motivo per cui si verificano le avarie che stanno tormentando gli addetti ai lavori.
LA FOTO SIMBOLO
È emerso poi, addirittura, che l'arresto del filobus nella rotonda tra viale Marconi e via Conte di Ruvo, diventato foto virale con il fermo in piena curva, più che dalla difficoltà di manovra è stato provocato dall'esaurimento della carica della batteria. Non solo, pare che non esistano neanche postazioni idonee per ricaricarle nello stesso deposito di Tua, e che tali operazioni si svolgano nei pressi del futuro terminal zona tribunale, per giunta in orari notturni per evitare l'occhio critico dei comitati cittadini che invocano chiarezza nel merito.
LA SICUREZZA
Le batterie che non mantengono la giusta carica, inoltre, provocherebbero nel tempo anche problemi al sistema frenante perché anche i freni sono assistiti elettricamente fino alla velocità di 40 km/h circa, come spiega un autista più esperto in un vocale whatsapp: «Tra i 10 e 15 km all'ora entra in funzione la frenata pneumatica, e questo viene regolato elettricamente se si è collegati alla linea, ma quando si è in marcia autonoma la regolazione della frenata elettrica non avviene». Gli autisti reclutati per guidare i filobus, inoltre, attualmente 17 unità, pare non abbiamo ancora svolto un'ora del previsto addestramento che ne prevede 200 per la formazione completa. Probabilmente, sono proprio le tante carenze tecniche che stanno emergendo che rallentano un po' tutte le operazioni, ma anche tanta mancanza di chiarezza e incentivazioni che gli stessi autisti stanno lamentando e rivendicando. In alcune di queste chat, poi, si avverte il malcontento del personale che è terrorizzato nel rappresentare e discutere i propri diritti, citando un caso di un loro collega che per aver fatto una critica sui social è stato sospeso dal lavoro per 7 giorni senza stipendio: «Che cos'è, una nuova dittatura questa», commenta un autista di Tua. Che continua: «Ci siamo un po' tutti invogliati ad accettare di guidare la linea dei filobus, pensando di ottenere un incremento stipendiale, ma abbiamo poi capito che non sarà così. Avremo più rischi e meno soldi, perché ci obbligheranno a fare turni continuati di sei o sette ore rinchiusi in una cabina isolati dal mondo. Le turnazioni che siamo abituati a fare nelle linee urbani attuali, sono più flessibili e meno stressanti».
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