LANCIANO «La mancata conferma di Pasquale di Nardo alla guida di Sangritana è l'ulteriore prova della inconsistenza politica e ideale del centrodestra lancianese, che consente ogni sfregio al romano Marco Marsilio, anche nei confronti di chi ha dimostrato serietà e competenza». A scendere in campo a sostegno dell'amministratore uscente di Sangritana è Davide Caporale, assessore del Comune di Laciano, amministrazione a guida centrosinistra. È notizia di queste ore che Pasquale Di Nardo, amministratore unico della Sangritana, società partecipata al 100% da Tua spa (il responsabile della divisione ferroviaria di Tua è invece l'ingegnere Luigi Di Diego), non sarà riconfermato nell'assemblea di martedì 29 giugno, a Lanciano. Per l'incarico è stato designato Alberto Amoroso, bancario, di Santa Maria Imbaro, storico presidente dell'associazione Confrantoiani, da sempre vicino politicamente all'ex assessore regionale Mauro Febbo. La nomina in quota Forza Italia sarà ratificata nell'assemblea di martedì, ma in città già solleva polemiche. «Lanciano perde la guida di Sangritana, nome storico da sempre legato alla nostra città. Mai era accaduto prima», rimarca Davide Caporale, «nel precedente governo regionale, Camillo D'Alessandro, sottosegretario alla presidenza con delega ai trasporti, non guardò ad appartenenze e a casacche, non applicò tagli di teste, ma guardò numeri e prestazioni confermando Di Nardo, che non era della sua parte politica». Di Nardo è alla guida dell'azienda dal 2009, quando era ancora Ferrovia Adriatica Sangritana. Nominato dapprima dal governo Chiodi, confermato poi dalla giunta D'Alfonso, giunge ora al capolinea con la giunta del presidente Marsilio, che nel 2020 gli ha prorogato di un anno la scadenza del mandato.