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Data: 27/05/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

«Salario minimo un boomerang, avanti con il cuneo fiscale» Meloni: il taglio sarà strutturale e più ampio. Autonomia e presidenzialismo entro la legislatura

ROMA Si collega da remoto Giorgia Meloni, troppi impegni in agenda, ma non vuole mancare all’intervista pubblica che Maria Latella le fa al festival dell’Economia di Trento. Perché proprio i temi economici sono al centro del suo intervento, la sua difesa delle scelte che il governo ha fatto e farà, a partire dal taglio del cuneo fiscale che, ne è convinta la premier, è molto più efficace del salario minimo.

«Il nostro intervento sul cuneo non si fermerà qui — la premessa — finora abbiamo previsto un taglio di sei punti per i redditi fino a 35 mila euro e fino a 7 per quelli che arrivano a 25 mila. L’impatto di questa misura per contrastare l’inflazione è molto importante. Ma vogliamo andare avanti, e rendere questi strumenti strutturali». Poi la polemica: «Come fanno a dirci che ci sono salari da fame e quando abbassiamo il cuneo ci attaccano perché è “inutile”?». Ma il punto chiave è il no al salario minimo: «Di per sé — concede Meloni — è un’iniziativa buona dal punto di vista filosofico, ma è inutile. Noi abbiamo già un altissimo livello di contrattazione collettiva. Un parametro (minimo, ndr), rischia di essere un boomerang, perché potrebbe diventare sostitutivo» di accordi più vantaggiosi.

Sul tema dell’evasione fiscale cita un principio: «Io ti semplifico tante tasse, ti aiuto, non mostro di esserti nemico. Ma se poi tu evadi, allora sono dura», dice a proposito dei 100 miliardi circa che ogni anno mancano nelle casse del Paese. Si passa poi alle riforme. E la premier non arretra di un millimetro. Sull’autonomia rivendica come non sia solo una bandiera della Lega — come non lo è il presidenzialismo per FdI — ma al contrario «sono nel programma di tutto il centrodestra». I tempi? Non c’è una corsa, ma entrambe le riforme saranno concluse «entro la legislatura». La prima aiuterà tutte le Regioni perché introdurrà «i livelli essenziali delle prestazioni» e le più virtuose avranno più competenze. Sul presidenzialismo l’obiettivo è «stabilità dei governi e delle legislature» e «rispetto del voto dei cittadini». La ministra Elisabetta Casellati fa capire che si sta andando verso l’elezione diretta del premier — testo pronto «fra giugno e luglio» — e se l’opposizione non ci starà «si andrà avanti» comunque.

Infine i rapporti con i partner internazionali. Meloni dice che la fa «sorridere» quando si racconta dei rapporti tra lei e Macron come se fossero liti tra ragazzini: «Noi parliamo di cose concrete, Italia e Francia hanno rapporti secolari . Il fatto poi che alcuni Paesi con governi diversi sentano il dovere di criticarci, non vuol dire che è un male, può invece essere un bene: una certa narrazione si sta svuotando e semmai i problemi ce li hanno quei Paesi all’interno...», è la stoccata. Anche con Biden i gesti di affetto immortalati «denotano simpatia umana. E pure quelle foto rivelano la falsa narrazione che l’Italia sia isolata, chiusa in un angolo, reietta...».

Insomma, è tutto perfetto, lei si sente perfetta?, la domanda: «La perfezione non esiste, ma bisogna sapere quali sono i propri difetti e quali possono essere superati. Io, per dire, sono diventata secchiona perché ero una persona insicura, e siccome sono anche orgogliosa, alla fine ho utilizzato quella debolezza cercando di trasformarla in un punto di forza».


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