PESCARA Saga, il dado è tratto. La società regionale che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo ha finalmente individuato il nome del nuovo direttore generale dopo due selezioni pubbliche andate a vuoto e un ultimo tentativo portato a termine attraverso una società interinale esperta nella ricerca di figure dirigenziali di questo settore.Il nome del nuovo dg è Luca Bruni, sessantenne romano, ex dirigente di Alitalia, dove, tra gli altri incarichi, si è anche occupato dell'ufficio legale dell'ex compagnia aerea di bandiera. Bruni è stato scelto in una rosa di sette manager, alcuni dei quali sono impegnati attualmente in altri aeroporti d'Italia. Ma il nome del dirigente romano non è nuovo alle cronache degli ultimi mesi che hanno riguardato le vicende dello scalo aerea abruzzese. Bruni, infatti, era anche tra i tredici concorrenti che hanno partecipato, ad aprile, alla prima selezione avvenuta attraverso un bando pubblico ma poi annullata dopo la rinuncia del vincitore designato.Proprio in seguito a quel tentativo fallito e sulla spinta della necessità di individuare il nuovo dg, il cui posto è vacante da luglio 2022, la Saga aveva deciso di emanare un secondo bando rendendo più allettante l'offerta economica del contratto che da 80mila euro l'anno era salita a 100mila. Ma anche la successiva selezione, con un numero di partecipanti ridotto a un terzo rispetto alla prima, si era rivelata un flop, innescando polemiche politiche tra il centrosinistra, con a capo il deputato Pd, Luciano D'Alfonso, e il centrodestra che governa la Regione, socio di maggioranza quasi assoluta della Saga. Alle polemiche è poi seguita la resa dei conti tra il presidente di Saga, Vittorio Catone, e il governatore Marco Marsilio che, attraverso il direttore generale della Regione, Antonio Sorgi, aveva diffidato il cda, Catone in primis, a nominare il nuovo dg.Il presidente di Saga aveva però risposto annunciando una causa di lavoro contro la Regione, vantando a suo favore diversi mesi di impiego come dg ad interim. E a sua volta la Regione aveva dato incarico al vice di Catone, Alessandro D'Alonzo, di sciogliere la matassa ingarbugliata della nomina del dg. Un commissariamento che ieri ha raggiunto l'obiettivo quando il cda, messo al corrente della rosa dei nomi individuata dalla società interinali, ha scelto Bruni con il quale c'era già stato un colloquio ad aprile. Manca la firma sul contratto che non sarà di 100mila euro l'anno. Si torna a quota 80mila. Nel frattempo tra Catone e Sorgi c'è stato un nuovo aspro confronto dopo che tre giorni fa il presidente ha annunciato e poi annullato una conferenza stampa con Ryanair. Ma questa è un'altra storia che sconfina sul terreno minato dei voli tagliati, tutta ancora da definire.