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Data: 08/09/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Ryanair, meno rotte per la Sardegna «Colpa del decreto contro il caro voli» EasyJet: con le nuove norme i prezzi saliranno

L’aveva minacciato e ora lo fa. Ryanair, la più grande low cost d’Europa, inizia a tagliare i voli con le isole italiane dopo l’introduzione della norma che fissa un tetto alle tariffe. Si parte dalla Sardegna, ma presto potrebbe toccare anche alla Sicilia. «Siamo stati costretti a ridurre dell’8% l’operativo invernale per la Sardegna dopo l’introduzione di un decreto del governo italiano che fissa un limite illegale sui prezzi», conferma il vettore che trasporta oltre il 40% dei passeggeri nel Paese. Sono state cancellate tre rotte nazionali (da Cagliari e Alghero) e sono state ridotte le frequenze su altre sette tratte.

Dopo le denunce sull’aumento significativo delle tariffe aeree a luglio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha prima attivato il garante per la sorveglianza dei prezzi, poi ha convocato le aviolinee, quindi è intervenuto con un dl contro il «caro voli» che fissa un tetto massimo alle tariffe da/per le isole: i biglietti con Sardegna e Sicilia — stabilisce il decreto — non possono costare più del 200% della tariffa media di quel collegamento.

Una mossa che ha fatto arrabbiare le compagnie che ritengono il provvedimento contrario alle regole di mercato. Parlando a inizio agosto con il Corriere l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson aveva annunciato il rischio dei tagli. Un mese dopo la conferma. «Non saremo in grado di sbloccare il potenziale della Sardegna se il governo continua ad introdurre decreti illogici», attacca Jason McGuinness, chief commercial officer della low cost. Decreti che «servono solo a danneggiare la connettività insulare, in particolare nei mesi invernali». Ecco perché, prosegue, «chiediamo di ritirare il decreto».

Ieri i vertici italiani di easyJet, seconda compagnia nel Paese, hanno ribadito a Urso la «propria ferma contrarietà agli indirizzi del decreto: se il contenuto venisse confermato — spiega una nota — porterebbe a una riduzione della attrattività del mercato italiano per le aviolinee, quindi ad una riduzione dell’offerta e della connettività e a un’inevitabile incremento dei prezzi».

Dalle parti del ministero non arretrano, pur restando aperti ai suggerimenti. Secondo i vettori la norma non è «migliorabile» e contano su un intervento della Commissione europea che dovrebbe arrivare — stando a quanto apprende il Corriere da fonti di Bruxelles — entro pochi giorni.

08 settembre 2023 corriere della sera


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