«Nonostante non sia la prima sentenza - prosegue la Federazione dei Trasporti della Cgil - Ryanair sta continuando a perpetrare comportamenti antisindacali in forme ogni volta diverse, rimodellandosi a seconda delle proprie esigenze e mai tenendo in conto quelle dei propri dipendenti, che continuano a chiedere il cambiamento di quello che si sta rivelando un modello inaccettabile ed insostenibile. La ristrutturazione aziendale che la compagnia sta portando avanti, scorporandosi in 5 compagnie diverse, è inoltre uno dei tanti segnali preoccupanti di un'azienda che investe nella ricerca di condizioni migliori per gli azionisti, ma non è disposta a fare lo stesso per la propria forza lavoro».
«Forti anche di questa ultima sentenza - afferma infine la Filt - la nostra battaglia per i diritti, il salario e le tutele sociali dei lavoratori Ryanair prosegue per fare in modo che si applichino le leggi sul lavoro e si rispettino le sentenze, anche da parte delle imprese straniere che, nel nostro paese, costruiscono parte consistente del proprio business e degli utili, anche grazie ad importanti contributi economici».