"Finora ho ricevuto solo un avviso di garanzia sono molto tranquillo, dimostreremo la correttezza del nostro operato a salvaguardia dell'azienda e delle centinaia di dipendenti che ci lavorano. Dal 1903 lavoriamo con le Ferrovie in tutta Italia in piena correttezza e nel totale rispetto delle regole e non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema "
Lo afferma Rosario Morelli - 77 enne imprenditore residente a Campobasso - indagato come legale rappresentante della società Armafer, nell’ambito dell’inchiesta milanese sulle presunte infiltrazioni della ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria italiana.
Per Morelli il pm aveva chiesto gli arresti domiciliari. Richiesta respinta dal giudice per le indagini preliminari che ha specificato che a suo carico non ci sono nè sufficienti indizi per l'applicazione di eventuali misure cautelari nè per dimostrare la sua partecipazione ad una associazione a delinquere, come invece ritenuto dal pubblico ministero