Data: 22/10/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Roma chiusa per sciopero: la frattura Raggi-sindacati aggrava il degrado Capitale. Venerdì la protesta, la città si fermerà: rischio paralisi dai trasporti ai netturbini. La sindaca: danni ai romani
ROMA Rifiuti per strada, trasporti bloccati, pulizie a rischio nelle scuole. Sarà un venerdì così nella Capitale. Niente di nuovo, o quasi. «Anzi, per una volta - dicono con un pizzico di cinismo dal Campidoglio - i romani non se la prenderanno con noi...». Ma con i sindacati confederali che per il 25 ottobre hanno convocato il primo sciopero generale per «bloccare Roma». Sarà l'occasione per pungere la sindaca grillina Virginia Raggi sulla gestione delle società partecipate (oltre 20mila dipendenti), ma con l'occasione i lavoratori di Cgil, Cisl e Uil (e ci sarà anche una manifestazione parallela promossa dai Cobas) denunceranno «il degrado» montante. Che quel giorno è destinato a peggiorare con un effetto surreale: siccome la città va a rotoli, allora per urlarlo forte la mandiamo ancora più a rotoli. C'è però tutto un effetto politico in questa vicenda che segna un punto di non ritorno, soprattutto in vista delle prossime comunali. Con questa mossa i sindacati si affrancano dalla sindaca, dopo tre anni passati d'amore e d'accordo. D'accordo soprattutto. Con una città sempre abbastanza fuori controllo Raggi finora era riuscita a placare le parti sociali. Lo dimostrano i contratti decentrati per i dipendenti capitolini (due firme in tre anni, con misure tutt'altro che draconiane), ma anche l'esperienza di Fabbrica Roma: il laboratorio per lo sviluppo della città che il Campidoglio si inventò ai tempi del governo Gentiloni per uscire dalle critiche dell'allora ministro dello Sviluppo, Calenda. Puff. Tutto svanito. Eppure in molti si ricordano la sindaca ai congressi della Cisl e della Cgil in plastiche strette di mano con Furlan e Camusso. |
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