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Data: 20/04/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Regione e imprese: «Vogliamo ripartire» Braccio di ferro con Conte: anche l'Abruzzo scende in campo

L'AQUILA È braccio di ferro con il Governo sulle riaperture di alcuni comparti a partire dal 27 aprile. Regioni e imprenditori premono per riavviare le attività al più presto: in pole position moda, cantieri e siderurgia. Per il presidente della Regione, Marco Marsilio, la parola d'ordine è ripartire. Anche i presidenti delle Camere di commercio abruzzesi spingono per rimettere in moto le filiere produttive e i servizi di utilità sociale. «Il mondo dell'imprenditoria», dicono, «va sostenuto. In 40 giorni di fermo l'Abruzzo ha bruciato il 15% del Pil».
ECONOMIA IN CRISI. «L'Abruzzo non rimarrà a guardare. Ha necessità di ripartire: è un passaggio importante per il nostro territorio». Marsilio si è espresso così nella videoconferenza con gli altri presidenti delle Regioni e con il Governo nazionale. «Nel pieno rispetto dei protocolli sanitari, per garantire l'incolumità dei lavoratori ed evitare il rischio di nuovi contagi, ma bisogna guardare avanti. Non possiamo perdere importanti fette di mercato: il sistema economico è in grande difficoltà, va aiutato. La migliore ricetta resta quella di far riprendere le attività agli abruzzesi. Non aspetteremo il 4 maggio con le braccia conserte. Vogliamo svolgere un ruolo da protagonisti con il Governo, fornendo una serie di contributi. Nei prossimi giorni avvieremo», ha proseguito Marsilio, «un'importante campagna di confronto con i vari ambiti produttivi, sindacali e datoriali, con incontri in videoconferenza e l'istituzione di una piattaforma telematica dove le attività economiche potranno interagire, segnalare criticità e fornire proposte. Dobbiamo evitare che le peggiori previsioni, che danno una perdita dall'8 al 12 per cento del Pil, possano concretizzarsi».
FASE 2. La priorità è riavviare le filiere produttive. L'assessore regionale Mauro Febbo ha convocato una riunione per domani: «Abbiamo deciso di chiedere agli attori territoriali un contributo di proposte per avviare e gestire la cosiddetta ripresa durante la fase 2 e individuare, per ogni singolo ambito produttivo, un punto di equilibrio sostenibile tra le prioritarie necessità di tutela della salute e le indispensabili esigenze di riavvio delle attività e dei servizi. In Abruzzo abbiamo filiere e cluster di livello internazionale, un tessuto fondamentale di medie e piccole imprese, commercio, turismo, artigianato: un patrimonio che non può restare bloccato».
RIACCENDERE I MOTORI. Una spaccato importante del sistema imprenditoriale abruzzese arriva dagli enti camerali. «Auspichiamo una progressiva riapertura delle attività, ampliando i codici Ateco e garantendo la sicurezza dei lavoratori», afferma il presidente della Camera di commercio di Teramo, Gloriano Lanciotti, «il mondo imprenditoriale è allo stremo, le imprese necessitano di liquidità con credito a tasso zero e contributi a fondo perduto. Alcuni settori come la moda, la filiera del legno, l'automotive devono ripartire subito. Il sistema economico abruzzese sta rischiando moltissimo. Non è pensabile riavviare le attività in blocco, ma si deve ripartire anche riattivando i servizi di utilità sociale. I dati del primo trimestre dell'anno, con 804 imprese perse in Abruzzo, sono negativi. Un trend che rischia di peggiorare e i settori più colpiti, senza una ripartenza immediata, saranno turismo, artigianato e piccole imprese».
APERTURE SUBITO. «Abbiamo il dovere morale di ricominciare a lavorare». Il presidente della Camera di commercio Chieti-Pescara, Gennaro Strever, invita il Governo «a riattivare i cantieri e le attività produttive nel più breve tempo possibile, adottando tutte le misure precauzionali utili per non mettere a rischio la salute dei lavoratori. Le aziende, le fabbriche, i cantieri devono riaprire i cancelli», dice Strever, «in 40 giorni abbiamo polverizzato il 15 per cento del Pil dell'Abruzzo. Il sistema economico sta perdendo molto, ma se ripartiamo con criterio facciamo in tempo a recuperare nel giro di un anno. Il 27 aprile si potrebbe iniziare con edilizia e grandi imprese. Abbiamo fatto bene a fermarci, ma adesso i motori vanno riaccesi. Dobbiamo imparare a convivere con il virus».
BARATRO TURISMO. «Il margine di manovra è minimo, anche per il settore turistico», afferma Giammarco Giovannelli, presidente di Federturismo Abruzzo, «le misure di sostegno sono pari a zero. Inoltre, siamo di fronte a un vuoto normativo sull'eventuale responsabilità dei contagi da Covid-19 negli alberghi e nelle strutture ricettive. Vanno programmate per tempo le misure da adottare o rischiamo un'ecatombe economico-finanziaria. Si deve riaprire, tutelando la produzione aziendale, gli impieghi e le famiglie dei nostri collaboratori».

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