L'AQUILA Questione di punti di vista. Per il governatore Marco Marsilio e il centrodestra quello approvato in piena notte, intorno alle 3, è il bilancio di previsione (da 4,6 miliardi di cui 2,7 per la sanità) «mai così trasparente», che segna «il cambio di passo» della Regione, che copre le spese della cultura, delle società e degli enti, della Protezione civile, del sociale. Per l'opposizione, centrosinistra e Cinque Stelle, invece, questa è la manovra del papello della Lega scritto a mano e inserito nella delibera di giunta del 12 dicembre, delle tante forzature procedurali e soprattutto del ritorno del maxi-emendamento, prassi in voga fino ai primi anni Duemila, spuntato nella notte della maratona, come era stato più volte anticipato nei giorni precedenti. Operazione, quest'ultima, su cui non ci sarebbe stato accordo con l'opposizione come più di qualcuno ha insinuato e che finanzia circa 100 Comuni, associazioni culturali, infrastrutture sportive e non, eventi, manifestazioni e perfino confraternite, per un totale che si aggira sui 4 milioni di euro. Complessivamente gli emendamenti approvati durante la lunga discussione hanno prodotto variazioni per otto milioni. La maggioranza ha retto alla prova della tenuta, dopo settimane di grande fibrillazione. Bisognerà capire se, come dice il Pd, si tratta solo di una facciata che nasconde, invece, una guerra sotterranea che potrebbe sfociare in un rimpasto di giunta. Di certo i rapporti di forza andranno chiariti: Fratelli d'Italia-Forza Italia contro Lega o, come sembra nelle ultime ore, potrebbe esserci un ritorno di fiamma del fronte sovranista contro gli azzurri? Gli sherpa sono al lavoro. Intanto ieri mattina Marsilio, dopo la lunga notte all'Emiciclo, ha convocato una conferenza stampa per ribadire una soddisfazione già espressa nell'intervento in aula, intorno alla mezzanotte. «Era da tanti anni ormai che non si vedeva un bilancio così trasparente ha detto -. Un bilancio che permetterà dal primo gennaio al 31 dicembre di coprire tutte le spese prevedibili. Quest'anno i fondi per la cultura ci sono e ci sono dall'inizio della stagione, tutte le nostre istituzioni culturali potranno programmare per tempo. È un bilancio che contiene tanti soldi e tante nuove norme che riguardano il sociale e l'attenzione verso gli ultimi, i fondi per sfrattare dalle case popolari i delinquenti e restituire serenità, sicurezza e legalità. Sono molto soddisfatto anche della forza e della coesione che la maggioranza tutta intera ha saputo dimostrare, superando questa prova importante e un ostruzionismo a volte becero e comico». Marsilio ha puntato l'indice contro «la doppia morale» di chi «nel silenzio tratta e si fa approvare un proprio emendamento e poi fanno i censori quando questo lo fa la maggioranza. Basta con i sepolcri imbiancati». L'assessore al ramo, Guido Liris, «è un bilancio pulito, sano, che riporta in bonis i conti della Regione e che restituisce credibilità in Italia, un bilancio che ha un'anima». «Una chiara rottura con il passato ha detto l'assessore Mauro Febbo -, in cui troviamo una Regione attenta alle esigenze dei territori e dei sindaci». Il presidente dell'assise, Lorenzo Sospiri, si è detto orgoglioso: «E' la legge finanziaria più solida, giusta, solidale e concreta degli ultimi anni». Esulta anche la Lega, con Vincenzo D'Incecco: «Abbiamo fatto un gran lavoro di squadra, risolvendo tanti problemi e favorendo Comuni e molte associazioni».
Legnini: «Violate tutte le norme possibili» Paolucci: «Ci sarà rimpasto». M5s attacca
L'AQUILA L'opposizione ne ha dette di tutti i colori. Forse l'emblema è la sfuriata in aula di Giovanni Legnini contro Lorenzo Sospiri quando, intorno a mezzanotte, è spuntato fuori l'emendamento da 148 pagine che praticamente ha azzoppato tutti quelli presentati sul Defr: «Indegni» ha gridato a più riprese. E' stato solo l'acme della tensione. Per il resto l'opposizione ha puntato tutto sulle presunte illegittimità del documento per l'inserimento del papello scritto a mano, sulle forzature procedurali in aula, sul maxi emendamento. Legnini, nella conferenza stampa di ieri, ha sintetizzato così il tutto: «Hanno violato la legge di contabilità, lo statuto, il regolamento. Hanno approvato nottetempo quattro leggi saltando ogni discussione, violando ogni procedura. Hanno distribuito in modo discriminatorio e vergognoso le poche risorse disponibili, sciupando una grande opportunità: cogliere i frutti del risanamento finanziario di questi anni. La maggioranza non ha idea di cosa ha alimentato in quel suk. Una manovra senza visione, senza criteri, frutto di un conflitto politico sempre più evidente». Silvio Paolucci, capogruppo Pd, ha aggiunto: «E' un bilancio di una giunta prossima al rimpasto. Accadrà di certo con il nuovo anno, vedrete che avremo una giunta nuova visti la sfiducia e il dissenso interno di cui questo bilancio è espressione. Il famoso pizzino scritto a mano proviene dalla sfiducia della Lega verso un'altra parte della maggioranza e dalla voglia leghista di mettere mano agli assetti di potere. La omnibus arriva in Consiglio in modalità che si ritrovano solo negli anni precedenti al 2006, dettata dalla stessa sfiducia».
Per Sandro Mariani «non si vedeva da anni un maxi emendamento come quello della notte scorsa». «E' un documento vuoto, miope, che non guarda al futuro della nostra terra» ha detto Domenico Pettinari del Movimento Cinque Stelle. «Il centrodestra fallisce anche alla prova del bilancio ha aggiunto la pentastellata Sara Marcozzi -. Il documento più importante si è rivelato vuoto e privo di qualsivoglia programmazione. Ci troviamo davanti ad una manifesta incapacità di tradurre le esigenze dei cittadini in atti concreti. Una giunta vittima della sua stessa propaganda, che li ha visti promettere di tutto in campagna elettorale senza però poi riuscire a concretizzare nulla, o poco più. Rischiamo, infatti, di approvare un bilancio illegittimo incalza Marcozzi perché ci hanno presentato, in ritardo, un documento zeppo di imprecisioni. Abbiamo voluto comunque entrare nel cuore delle proposte cercando di dare dignità ad un documento svilente della maggioranza. Pertanto abbiamo chiesto e ottenuto l'approvazione di 10 punti, che oggi grazie al nostro lavoro sono diventati capitoli di spesa».