ROMA. Al via la Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo del raddoppio della tratta Termoli– Ripalta, sulla linea Adriatica. L’incontro si è tenuto ieri a Roma nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La nuova soluzione progettuale recepisce la proposta della Regione Molise di ottimizzazione urbanistica e territoriale del tracciato approvata dal Cipe nel 2015. Nel dettaglio, l’intervento interesserà circa 25 km di linea tra Molise e Puglia, nei territori dei comuni di Termoli e Campomarino in Provincia di Campobasso e di Chieuti e Serracapriola in Provincia di Foggia. Il progetto prevede il raddoppio in sostanziale affiancamento alla linea esistente per circa 2 km e la realizzazione in variante di una nuova linea a doppio binario per i restanti 23 km con la dismissione dell’attuale. L’investimento complessivo dell’intervento (lotto IIIII) è di circa 594 milioni di euro. Attivazione nel 2026. Per il lotto I, tratta Ripalta – Lesina, costo complessivo 106 milioni, sono in corso le attività negoziali che si concluderanno entro fine 2019. Attivazione nel 2023. Con il completamento del raddoppio aumenteranno le performance dell’intera Direttrice Adriatica: possibilità di far circolare più treni, maggiore velocità di percorrenza e aumento della regolarità del servizio ferroviario. Investimento complessivo: 700 milioni di euro. Incontro annunciato sia dal comitato “Cittadini in rete”. A dire come è andata, o meglio quale sia stata la posizione espressa dall’amministrazione comunale è stato il sindaco Francesco Roberti. «Sono intervenuto venerdì a Roma al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per prendere parte alla conferenza di servizi per discutere sul raddoppio ferroviario che interesserà la costa molisana e la città di Termoli. Per quanto riguarda la nostra città, abbiamo ribadito la contrarietà alle barriere antirumore sottolineando che è necessario definire una volta per tutte quale sia lo sviluppo che si intende dare al territorio. Per Termoli, siamo disponibili ad individuare una soluzione che metta tutti d’accordo, abbiamo però la necessità di ricucire il territorio evitando quelle barriere acustiche che proprio in centro non fornirebbero il giusto decoro alla città e che creerebbero un impatto devastante ».