TERMOLI. «Un progetto che riguarda 12 km di costa, tra Campomarino e Termoli, spezzettato in 3 tronconi sul piano di risanamento acustico, un atteggiamento che non ci è piaciuto da parte della componente infrastrutturale delle Ferrovie dello Stato. Il territorio è unico e anche il progetto lo deve vedere e valutare nella sua globalità». E’ questo in parte, il senso delle osservazioni presentate dal comitato “Cittadini in rete”, che sotto diverse denominazioni ha battagliato sul raddoppio ferroviario Termoli-Ripalta dal lontano 2001. Osservazioni presentate alla stampa ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata e ospitata al bar della stazione di servizio Eni della famiglia Cannone, in via Corsica. A prendervi parte, Carmela Sica, Michele Cianci e Ciro Stoico. In pratica i tre spezzatini si riferiscono a Termoli centro, Termoli Sud e la variante fino a Campomarino. «Le nostre osservazioni sul progetto delle barriere antirumore sono state ricevute dal Ministero dell’Ambiente – ha riferito la battagliera e indomita Carmela Sica - al comune di Termoli era arrivata una comunicazione da parte del ministero dell’ambiente con cui si davano 39 giorni di tempo di proporre delle osservazioni al progetto che potevano essere fatte da chiunque fosse interessato al progetto. Abbiamo fatto osservazioni alla Via e alla Vas. Dal punto zero fino a dove finisce il progetto esiste un unicum definito barriere antirumore di cantiere. Noi non crediamo che siano barriere antirumore di cantiere ma crediamo che state mettendo le barriere antirumore. Noi vorremmo che Comune e Regione perorassero per noi questa causa. Il piano di sicurezza per la cittadinanza manca e noi abbiamo tratti completamente aperti con treni di alta velocità che transitano. Non risulta nemmeno lo studio vibrazionale. Abbiano contestato che Rfi in maniera subdola non ha presentato l’impatto di tutto il progetto su territorio comunale. Noi vogliamo che Rfi porti tutto il progetto fatto dall’infrastruttura con il ponte alto nell’area fuori Termoli e tutto il piano delle barriere. Il progetto non può essere spezzettato e deve essere globale. Vogliamo che i nostri enti chiedessero niente spezzatino, ma completo. Abbiamo contestato naturalmente le barriere perché una barriera costituisce un modo per bloccare inquinanti e micro-inquinanti. Verrà a cambiare il microclima dell’area essendo di materiale metallico. Pensiamo che l’articolo 32 che tutela la salute vada rispettata. Non possiamo mettere in mano a Rfi tutto il nostro quotidiano. 8 metri di barriera per 10 chilometri. Abbiamo chiesto la copertura di tutto il tracciato cittadino dei binari, delocalizzazione stazione elettrica e blocco dell’iter di piano di risanamento e contenimento». Poi è intervenuto l’ingegner Michele Cianci: «È stato lo stesso amministratore delegato Gentile a sottolineare il fatto che Rfi ha perseguito la linea di mettere le barriere antirumore a prescindere che ci si trovi in città o in campagna. La regione Marche fortunatamente ha fatto un po’ di apripista ma cerchiamo di non rimanere inascoltati ». Infine, Ciro Stoico: «Lo stesso Gentile propone di portare le barriere a 4 metri. È l’amministratore stesso di Rfi a dirlo. Vorrei ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale perché il 31 ottobre abbiamo constatato con piacere che il comune di Termoli ha presentato le proprie osservazioni al progetto inserendo la problematica della barriere. Tutta la filiera istituzionale della regione Molise c’è stato schieramento contro le barriere ».