Data: 01/01/2020
Testata Giornalistica: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE |
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Raddoppio ferroviario, «eravamo contrari alla delibera frettolosa»
E’ così che il centrosinistra di Termoli ha commentato quanto accaduto nel corso del consiglio comunale «Sì al raddoppio ferroviario, no alla delibera “frettolosa”». E’ così che il centrosinistra di Termoli ha commentato quanto accaduto nel corso del consiglio comunale che si è tenuto a Termoli a seguito del quale è stato approvato a maggioranza il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina. «E’ stata discussa in consiglio comunale e liquidata in due sole sedute di commissione nonostante l’importanza del tema che avrebbe meritato un’attenzione maggiore e una più ampia discussione – hanno affermato i Dem – Come già precedentemente annunciato, anche se favorevoli al raddoppio ferroviario, il nostro voto sarebbe stato contrario, non solo perché l’argomento avrebbe meritato di essere trattato in maniera più approfondita visto che, solitamente, l’attuale maggioranza dedica in commissione tempistiche decisamente più lunghe ad argomenti meno importanti, ma perché così com’è stata concepita questa delibera lascia una serie di nodi irrisolti e interrogativi ai quali non si riesce ancora a dare una risposta certa. Consapevoli che il raddoppio sia un’opera strategica utile ad evitare la strozzatura esistente negli ultimi trenta chilometri che vanno da Termoli a Lesina e del potenziale dell’opera che, vista l’alta velocità/capacità, andrebbe ad incentivare il trasporto ferroviario rispetto a quello su ruota, ci sembra doveroso ricordare che già l’amministrazione precedente di centro-sinistra nel 2014, con l’allora assessore alla viabilità Ferrazzano, aveva dato un assenso preliminare all’opera, riservandosi il parere definitivo all’esito della pubblicazione del progetto definitivo, cercando nel frattempo di intraprendere trattative per costituire il cosiddetto Nodo Termoli con la sottoscrizione di apposita convenzione che avrebbe garantito: la rimodulazione della convenzione sottoscritta dall’allora sindaco Vincenzo Greco per attualizzarla alle esigenze attuali e l’abbassamento della strada ferrata nella parte cittadina e la copertura della stessa. L’attuale Amministrazione pur riproponendo, con la delibera messa all’ordine del giorno nella odierna seduta, quanto già aveva indicato la precedente amministrazione di centro-sinistra, non chiarisce però innanzitutto se la stazione sarà spostata da Piazza Garibaldi e ha palesato, con il voto favorevole, l’intenzione di dare parere positivo sul progetto definitivo del raddoppio, senza prima sottoscrivere un contratto con le Ferrovie ed il Ministero che definisca con compiutezza le opere compensative nella loro specificità tecnica e costi ed obblighi giuridicamente le parti ad effettuarle con un preciso cronoprogramma. Riteniamo, pertanto, che sia da irresponsabili votare favorevolmente una delibera che vedrà il Comune di Termoli come possibile soggetto non soddisfatto delle proprie pretese in quanto non esiste alcun atto che vincoli le Ferrovie (RFI) o il Ministero ad adempierle. Ma è da irresponsabili anche rilasciare parere positivo sul raddoppio, senza fare il minimo accenno: all’eliminazione della previsione delle barriere antirumore previste dal Piano di risanamento acustico di RFI; all’attribuzione della linea ferrata e del ponte sul Biferno che secondo il progetto definitivo le Ferrovie dismetteranno (un’acquisizione importante per modificare il percorso della ciclopedonale Campomarino-Termoli e creare economie per effettuare ulteriori prolungamenti verso Petacciato); alla conservazione della stazione ferroviaria in P.zza Garibaldi. Poiché tale proposta di deliberazione è stata partorita in maniera troppo frettolosa e soprattutto superficiale, era doveroso esprimere contrarietà visto il rischio concreto per Termoli di restare insoddisfatta sulle sue richieste di opere compensative, non avendo sottoscritto alcun contratto che vincoli giuridicamente le Ferrovie ed il Ministero». |
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