Data: 03/04/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Raddoppio Ferrovia, Chieti e Manoppello: le case non si toccano I sindaci Ferrara e De Luca contro Rfi: ora è necessario andare fino in fondo con la variante, no ai danni sulle città
CHIETI La variante che delocalizza sulla linea per l'interporto il raddoppio dei binari, evitando di passare in mezzo a Brecciarola e Manoppello, verrebbe a costare troppo. Rete ferroviaria italiana frena sul nuovo progetto, parlando di esborsi troppo onerosi. E mentre il Dibattito ferroviario va avanti sul progetto originario, incontrando i cittadini per parlare di espropri e indennizzi, crescono gli ostacoli sulla possibilità di realizzare la variante chiesta da sindaci di Chieti e Manoppello. Diego Ferrara e Giorgio De Luca venerdì si sono incontrati a Chieti e hanno condiviso dubbi e perplessità a riguardo.
LA VARIANTE COSTA TROPPO Sinora Rfi non aveva mai posto il problema dei maggiori costi, facendo capire che quello economico non era un ostacolo. Ora, però, per Rete ferroviaria italiana non è più così. Il cambio di rotta non è sfuggito ai due sindaci che ribadiscono la non contrarietà al progetto di velocizzazione della linea Pescara-Roma, ma solo a patto che ci siano le varianti richieste. E per quanto riguarda il tratto che va da Brecciarola a Manoppello, i sindaci tornano a chiedere che il raddoppio non interessi l'attuale linea ferroviaria, cosa che comporterebbe l'abbattimento di una sessantina di costruzioni tra Brecciarola e Manoppello, tra cui tantissime abitazioni private. Se la variante non venisse presa in considerazione, dicono i due sindaci, «significherebbe vanificare un investimento complessivo di 720 milioni di euro, per realizzare alcuni lotti di un'opera che, forse, sarà conclusa nella sua interezza fra 20 o 30 anni: tutto per poter percorrere 157 chilometri di strade ferrate in poco più di due ore e alla media di 80 chilometri all'ora e con un costo sociale altissimo di depauperamento dei territori».
IL SINDACO DI CHIETI Ferrara sottolinea che si sta «facendo davvero di tutto per concretizzare la variante, come città capoluogo abbiamo fatto da motore a una sinergia istituzionale che non ha mai remato contro quest'opera, cercando alternative che avessero possibilità, facendo anche da mediatori con la comunità e la giusta rabbia maturata nelle famiglie e fra gli operatori commerciali ed economici che sarebbero costretti a lasciare case e attività qualora non ci fosse nessuno dei cambiamenti richiesti e sperati. Il nostro obiettivo è portare nella conferenza dei servizi, che si aprirà a breve per il primo lotto, un progetto sostenibile. Alla luce degli ultimi incontri avuti con i tecnici del Dibattimento pubblico, siamo all'opera con tutte le nostre risorse tecniche per abbattere i costi e le rigidità che ci sono stati riferiti in merito alla variante che Rfi ha elaborato sui nostri suggerimenti, il tutto per limitare un impatto che invece sarebbe durissimo, sia in termini di rapporti umani che economici, qualora la stazione appaltante rimanesse sulla posizione originaria. Il nostro auspicio ancora oggi», conclude Ferrara, «è vedere nascere un progetto che non faccia violenza a nessuno, né agli orizzonti di Rfi, né alla comunità che dovrebbe trarne beneficio e di cui ogni Comune è rappresentante e voce».
IL SINDACO DI MANOPPELLO De Luca aggiunge che «le istituzioni e le comunità sono stanche della tattica del bastone e della carota praticata in questi mesi di apparente concertazione da Rfi, anche in seno al Dibattito pubblico. Riunioni in presenza, incontri online, sopralluoghi in cui abbiamo mostrato nero su bianco la grande mannaia rappresentata da un progetto insensato perché attraversa i centri abitati. Abbiamo ricordato la presenza di progetti alternativi, abbiamo proposto la Variante dei cittadini, ci siamo seduti con rispetto a tutti i tavoli, ma ora siamo stanchi. Rfi», aggiunge De Luca, «non può presentare un nuovo progetto di variante e nascondersi dietro a un aumento sconsiderato dei costi di realizzazione per tornare, di fatto, all'ipotesi originaria».
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