La protesta corre sui binari. Da Popoli a San Giovanni Teatino. Il raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma non convince l'Abruzzo. Presentato da Rfi come definitivo, il progetto sta sollevando una protesta generale della quale si è fatto portavoce il presidente della Regione, Marco Marsilio, con la richiesta di un incontro con i sindaci interessati alle tratte Pescara-Chieti e ai due lotti inseriti nel Pnrr, Interporto d'Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa. «La Regione Abruzzo - riferisce Marsilio - si fa carico di svolgere un ruolo di mediazione e sintesi. Nello stesso tempo, però, raccomando prudenza nel sostenere proposte che siano attuabili e vantaggiose, senza che vengano moltiplicati i costi e i tempi di realizzazione. Dobbiamo puntare a un treno che da Pescara a Roma impieghi meno di due ore, rendendo l'Abruzzo appetibile. Per questo faccio mio l'invito di Sara Marcozzi a lavorare tutti insieme, ascoltare le preoccupazioni dei territori, ma senza perdere di vista l'obiettivo». I sindaci coinvolti nel progetto si sono riuniti al Comune di San Giovanni Teatino. Dall'incontro, coordinato dal sindaco Giorgio Di Clemente e al quale hanno preso parte i colleghi di Alanno, Chieti, Manoppello e Scafa e l'assessore regionale Nicola Campitelli, è emersa una linea d'azione condivisa. «Pur essendo favorevoli a quest'opera strategica - riferisce Di Clemente - siamo altrettanto concordi sul fatto che si tratta di un progetto fortemente impattante. Dopo che il nostro ricorso al Ministero della Transizione Ecologica è stato accolto abbiamo deciso di chiedere una revisione del progetto». Critiche arrivano anche dai consiglieri comunali di minoranza Popoli Democratica che chiedono un consiglio comunale sul tema. Nel progetto Rfi Popoli sarebbe tagliata fuori dalla nuova linea ferroviaria che prevede un tunnel fuori del centro abitato. «La realizzazione di questo tratto - scrivono - prevede un lungo percorso in galleria sotto il Morrone e ciò presenta tre gravi criticità: l'esclusione di Popoli, così come di Bussi, dal nuovo tracciato ferroviario, rischi concreti per le Sorgenti del Giardino e per la faglia del Morrone». Era stato il Forum H2O, a fine 2020, a lanciare l'allarme per quella linea rossa che nel preliminare di Rfi attraversa per 18 chilometri il Parco della Maiella a ridosso delle Sorgenti del Giardino.