CHIETI Arriva oggi il quarto no da parte del Comune di Chieti per il raddoppio ferroviario della linea Pescara-Roma. «Con spirito battagliero» questa mattina il primo cittadino Diego Ferrara interviene alla conferenza dei servizi organizzata nella capitale e, insieme agli altri enti locali coinvolti, ribadisce, ancora una volta, il dissenso al progetto di velocizzazione della tratta Interporto d'Abruzzo-Manoppello. «Siamo contrari al progetto in toto», dice il sindaco Ferrara, «lo abbiamo detto in tutti i modi e luoghi, anche in consiglio comunale, abbiamo ripetuto più volte il nostro no a questa devastante opera». La linea ferroviaria andrebbe a interessare aree del lotto 1, come Brecciarola e Manoppello, e comporterebbe un vero e proprio sradicamento di case, aziende e aree verdi. «Il nostro no è stato palese sin dall'inizio, non all'opera ma a questa stesura, perché impatta in modo irreparabile sul territorio», prosegue Ferrara, «un no senza proposta, perché abbiamo lavorato in questi mesi affinché il progetto potesse essere migliorato, rispettando le nostre richieste che sintetizzano anche quelle dei comitati cittadini e degli altri Comuni con cui abbiamo fatto fronte, come Manoppello e San Giovanni Teatino». La contrarietà di Chieti al progetto di Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha alle spalle un «dossier corposo», ricorda Ferrara, di chiari e secchi no. Il 23 marzo, poi di nuovo il 20 maggio e infine l'11 luglio del 2022, quando in una delibera in consiglio comunale è stato ribadito il dissenso all'opera. Posizione salda sul no anche quella di Vincenzo Ginefra, presidente della commissione sulla ferrovia. «Un progetto frettoloso», sottolinea, «che va contro le volontà del Pnrr che è fatto, invece, per migliorare la vita dei cittadini. Il progetto poteva essere fatto in modo corretto, non siamo stati ascoltati, rischiamo di ritrovarci un'opera tossica per il territorio». La ferroviaria, inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha riscontrato il favore positivo della Soprintendenza speciale del Pnrr e il sostegno dalla Regione, una circostanza sulla quale il Comune si dice alquanto deluso per il disinteresse ricevuto. I Comuni nella conferenza dei servizi di questa mattina «sono soggetti non qualificati», spiega Luigi Febo, presidente del consiglio comunale, «non vi è la possibilità di incidere sull'esito dei lavori». Quindi, solo la Regione poteva fare da mediatore tenendo anche conto delle tante sollecitazioni ricevute da Comuni e cittadini. «Continueremo a portare avanti le nostre battaglie finché ci sarà possibile e faremo opposizione insieme agli altri Comuni», dice Febo che puntualizza alcune delle criticità dell'opera: «Una parte di Brecciarola viene isolata, parliamo della zona del Mulino, un problema non solo urbanistico. Arriverà poi la cabina di Terna, grande quanto un campo di calcio. Non riusciamo a comprendere perché la Regione ha lasciato soli i Comuni e i cittadini alla loro sorte». E ora, indipendentemente dal colore politico, non resta che fare squadra tra gli enti locali.