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Data: 29/11/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Quota 103, chi può ottenerla e chi no La mini riforma del governo di centrodestra riduce i possibili beneficiari ai nati tra il 1959 e il '61 in attività da 41 anni

PESCARA Con la nuova Quota 103 decisa dal governo di centrodestra si apriranno le porte del pensionamento agevolato principalmente a coloro che hanno iniziato a lavorare entro i 21 anni (62 anni di età e almeno 41 di contributi). Per di più negli anni dell'anticipo si potrà percepire una pensione non superiore a 5 volte il minimo (che di fatto equivale 2.000 euro netti al mese). Si tratta quindi di una misura diversa da Quota 102 perché coinvolgerà un numero nettamente inferiore di lavoratori dipendenti e autonomi in modo di avere un impatto più limitato per le casse dello Stato. In parole più semplici: è uno specchietto per le allodole destinato a chi sperava in una valida alternativa alla Fornero dopo il tramonto imminente dell'attuale Quota 102 di cui beneficia chi ha iniziato a lavorare entro i 26 anni (64 anni di età e almeno 38 di contributi). Insomma, le aspettative evolvono di male in peggio. Come dimostrano le due tabelle pubblicate in alto che permettono di fare i conti con Quota 103 (arancione), confrontandola con Quota 102 (verde) e le pensioni di vecchia (giallo) o anticipata (azzurro). Osservando con attenzione gli incastri ed i colori dei piccoli quadrati, incrociando anno di nascita e età d'inizio attività lavorativa, si può capire chi potrà beneficiare di Quota 103 e chi no. Iniziamo dagli uomini prendendo per esempio la classe 1958, gli attuali 64enne (vedi la tabella di sinistra): chi ha cominciato a lavorare a 26 anni può beneficiare di Quota 102 entro il 2022. Ma basta aver iniziato a lavorare l'anno dopo, a 27 anni nel 1985, per trovarsi esclusi sia da Quota 102 che da Quota 103, costretti ad attendere di aver compiuto 67 anni nel 2025. Il fenomeno si ripete per i nati del 1959, 1960 e 1961. Le combinazioni favorevoli sono solo 8: i nati tra il 1959 ed il 1961 che abbiano iniziato a lavorare tra il 1980 e l'81, senza interruzioni contributive. Passiamo alle donne. Le lavoratrici del 1958, oggi 64enni (tabella di destra), che abbiano iniziato a lavorare a 27 anni (o anche prima, ma accumulando poi dei buchi contributivi) sono escluse da Quota 102 perché non hanno maturato i 38 anni di contributi nel 2022. Ma si ritrovano escluse anche da quota 103, che richiede 41 anni di contribuzione: per loro il traguardo della pensione verrebbe raggiunto solamente a 67 anni, due anni e mezzo dopo di una coetanea che abbia iniziato a lavorare appena l'anno prima.Situazioni analoghe per le lavoratrici nate tra il 1959 ed il 1961. Tutti gli esclusi e le escluse da Quota 102 e 103 dovranno sperare in una vera riforma strutturale del sistema pensionistico nel corso del 2023.Passiamo infine alle combinazioni favorevoli per le donne che si riducono a 5: le nate tra il 1959 e il 1961 che abbiano cominciato a lavorare tra il 1981 ed il 1982, a patto di non aver avuto interruzioni contributive. Per tutte le altre lavoratrici non cambia nulla: si continuerà ad andare in pensione o al raggiungimento dei 67 anni (vecchiaia) o dei 41 anni e 10 mesi di contribuzione (pensione anticipata).
29 novembre 2022 il centro
 

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