Data: 17/02/2020
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB |
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Quaresimale lascia la Lega, un terremoto, centrodestra in fibrillazione. Nella serata di una domenica da incubo ecco una indiscrezione: l'abbandono del capogruppo in Consiglio Regionale
L'AQUILA - Terremoto in seno alla Lega e conseguentemente alla maggioranza di centrodestra che governa la Regione: a squarciare la tranquillità della domenica, nel pomeriggio, è stato il capogruppo dei salviniani in Consiglio regionale, l’ex sindaco di Campli Pietro Quaresimale, che con una nota, improvvisa e dai toni molto duri, ha sbattuto in faccia la porta al suo partito annunciando il passaggio al Gruppo Misto. Con i rumors, partiti immediatamente, che avrebbero dato per certo l’ingresso di Quaresimale a Fratelli d’Italia. Una eventualità che innescherebbe un incidente diplomatico tra i due partiti, non trattandosi di un passaggio normale nell’ambito della campagna acquisti che i meloniani stanno portando avanti in Abruzzo. "Avevo zavorre ai piedi e non potevo svolgere un lavoro proficuo per la comunità", ha tuonato uno degli uomini più votati della Lega con circa 9.000 preferenze alle elezioni del 10 febbraio dello scorso anno, il quale ha anche denunciato l’assenza di collegialità mettendo sul bando degli imputati il coordinatore regionale, il deputato aquilano Luigi D’Eramo. La decisione ha fatto rumore anche in campo nazionale ma, soprattutto, ha segnato un’altra pagina difficile, un altro passaggio a vuoto, della coalizione di centrodestra che governa la regione dopo il trionfo elettorale, finora incapace di decollare. In un quadro nel quale i salvianiani protragonisti con il 27,5 per cento dei consegni, azionisti di maggioranza con 10 consiglieri di 18 e 4 assessori su 6, e nonostante questi, poche volte decisivi nel primo anno di legislatura. L’abbandono di Quaresimale monopolizzato l’attenzione dei vertici dei partiti del centrodestra anche se non c’è stato nessun intervento ufficiale. A partire dalla Lega che non ha reagito. E il silenzio nella serata di una domenica da incubi ha fatto trapelare la indiscrezione che la vicenda è ancora è fluida e quindi ancora aperta ad ogni epilogo. Anche al clamoroso dietrofront da parte del capogruppo che in verità non ha mai accettato il fatto di non essere stato nominato assessore regionale per le scelte effettuate dall’allora coordinatore abruzzese, l’altro deputato abruzzese Giuseppe Bellachioma. Comunque dal tardo pomeriggio fino alla tarda serata si sono susseguiti contatti e valutazioni. Ed in tal senso, è emersa la presa di distanza dei vertici abruzzesi di Fratelli d’Italia, compreso il governatore, Marco Marsilio, dalla operazione del presunto ingresso del capogruppo leghista. Una circostanza che potrebbe anche significare che a condurre le danze siano dirigenti non abruzzesi di Fratelli d’Italia. (b.s.) LA NOTA COMPLETA In qualità di capogruppo della Lega in seno al Consiglio Regionale d'Abruzzo, comunico che, da oggi, entro a far parte del Gruppo Misto, lasciando irrevocabilmente la Lega. Mi corre l'obbligo segnalare che è mancata, nel tempo ancora più consistentemente, un'effettiva collaborazione tra la compagine amministrativa e quella assembleare. Più volte ho inteso rendere il lavoro molto più collegiale, con scarsissimi risultati, ed alla fine ho maturato l'idea, mio malgrado, di non sottostare più a decisioni terze che, talvolta, e in in più occasioni, ho condiviso proprio per il dovuto spirito di corpo, che adesso è venuto meno. Aggiungo che tale volontà era stata preventivamente espressa a soggetto di forte rappresentatività nella Lega, senza aver ottenuto riscontro alcuno. Ringrazio chi ha creduto in me ma ritengo davvero di poter svolgere un lavoro ben più proficuo per la comunità che mi ha eletto con circa 9.000 preferenze, non avendo più zavorre ai piedi. |
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