Data: 13/09/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Pugno al controllore dell'autobus Scatta la condanna a nove mesi Un 42enne nei guai per aver picchiato l'operatore della Tua che gli chiedeva di mostrare il biglietto
Colpevole anche del reato di interruzione di pubblico servizio, adesso dovrà risarcire la vittima FRANCAVILLA Nove mesi e dieci giorni di reclusione per il pugno in faccia sferrato al controllore dell'autobus che chiedeva di mostrare il biglietto. È la condanna inflitta dal giudice del tribunale di Chieti, Maurizio Sacco, ad Antonio Travaglini, 42 anni di Francavilla al Mare, riconosciuto colpevole dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e interruzione di pubblico servizio. L'imputato, al quale è stato concesso il beneficio della sospensione della pena, dovrà risarcire in sede civile la vittima, un dipendente dell'azienda del trasporto pubblico Tua, che si è costituita parte civile con l'avvocato Angelo D'Aurelio. L'aggressione risale al 9 ottobre 2017 ed è avvenuta sul pullman della linea 21, che ha come capolinea il quartiere Zanni a Pescara e via Francesco Paolo Tosti a Francavilla. Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Marika Ponziani, Travaglini si è scagliato contro l'operatore mentre questi interveniva per evitare che l'imputato scendesse dall'autobus «senza aver prima esibito il biglietto, ove posseduto». Nel giro di pochi secondi, dunque, dalle parole si è passati ai fatti. Così il controllore, un uomo di Montesilvano oggi di 53 anni, è stato prima spintonato e poi ferito con un pugno sul volto. Il dipendente della Tua è finito al pronto soccorso e ha riportato una prognosi di una settimana. Ma le accuse nei confronti del quarantaduenne non terminano qui. L'imputato, infatti, «colpiva ripetutamente con i pugni la porta centrale e quella anteriore del pullman di linea al fine di indurre l'autista ad aprirgli nonostante il mezzo fosse in movimento». A un certo punto, dopo l'aggressione, il conducente è stato costretto a fermare il bus. Da qui l'accusa di interruzione di pubblico servizio. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 15 giorni. L'imputato, difeso dall'avvocato Emanuele Iezzi, potrà decidere di presentare ricorso in appello.
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