ROMA Serve una spinta agli investimenti, ma soprattutto serve archiviare la stagione dei ritardi su banda larga e rete ferroviaria. Così il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha bacchettato le società partecipate dello Stato, «la spina dorsale del Paese per il premier Giuseppe Conte, all'incontro dedicato nell'ambito degli Stati Generali a Villa Pamphilj.Un messaggio rivolto alla ventina di manager presenti, dalle reti con Terna e Snam, a Ferrovie dello Stato che sta accelerando un piano di investimenti da 20 miliardi, da Poste Italiane, che con la sua presenza capillare è la più vicina a Comuni e cittadini, all'industria strategica, con la cantieristica di Fincantieri, l'energia, con Enel ed Eni, il polo dell'aerospazio, difesa e sicurezza, con Leonardo, ma anche Cdp e Invitalia.
È fondamentale il tema della progettualità: «I progetti devono fare una somma che ad oggi è insoddisfacente. Auspico che Ferrovie dello Stato possa presto colmare il ritardo sulla realizzazione dei programmi, e che venga superato anche quello, intollerabile, che riguarda la banda larga nelle aree interne», ha spiegato il ministro Provenzano. E ancora si è rivolto direttamente ai vertici: «Per i manager pubblici l'aggettivo è importante quanto il sostantivo, occorre un salto di qualità. E il Sud senza industria non ha futuro».
Ma va definita una rotta precisa, avverte ancora Provenzano. «La mancata definizione di indirizzi strategici è a mio avviso una delle cause del passaggio dell' Italia da un'economia mista a un'economia confusa», ha aggiunto il ministro dopo gli interventi dei rappresentanti delle società partecipate. «I tavoli di lavoro annunciati dal presidente Conte sono importanti e lo saranno ancora di più se guarderanno anche la dimensione territoriale, dimensione fondamentale per attuare equità e liberare il potenziale di sviluppo». Poi l'annoso nodo della burocrazia. È cruciale per il ministro «rafforzare con il dl semplificazione la macchina amministrativa».
LA RIPRESA A sottolineare il ruolo delle partecipate anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Un ruolo tanto più cruciale per scommettere sulla ripresa. «Le aziende partecipate sono un patrimonio fondamentale ed i piani di queste grandi aziende contribuiscono al rilancio del Paese», ha detto Gualtieri. E lo fanno «attraverso l'integrazione dei grandi progetti sulle filiere industriali modernizzando le infrastrutture strategiche dell'Italia». Banda ultralarga e rete unica? «Se ci sono aree con diversità di bada larga questo ci rende meno competitivi di altri Paesi». La logica deve essere quella spiegata in apertura dal premier: «Molti di voi hanno assetti di governance che rispondono a logiche di mercato», ha detto ai manager, «e quindi dovete perseguire le finalità che una società tale deve avere».