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Data: 20/03/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Protesta sulla strada parco I cittadini: «No alla filovia» Il comitato contrario anche alla barriera che impedirà di attraversare la strada «Prevista una siepe fitta invalicabile, sarà come tornare all'epoca della ferrovia»

PESCARA Fischietti, slogan, tamburelli, e anche il suono dei coperchi da cucina. Il comitato cittadino Strada parco bene comune non si arrende e, dopo l'inizio dei lavori in vista del passaggio della filovia, ieri è sceso in piazza per urlare il proprio "no" anche con un flash mob. «La battaglia non si ferma», dice Antonella De Cecco mentre imbraccia il megafono e guida la protesta, incentrata sul fatto che «si sta riportando tutto a trent'anni fa, quando c'era la ferrovia, perché dal lato monti non si potrà più passare sul lato mare della strada parco. Si torna al periodo precedente al 1986. E non possiamo non testimoniare la nostra indignazione», prosegue. «Ci sarà una siepe fitta e invalicabile, sulla mezzeria, cioè di fatto una recinzione sul lato monti, mentre lato mare gli affacci sulla strada parco saranno chiusi» spiega Ivano Angiolelli, «per cui si potrà attraversare da un lato all'altro della strada parco solo raggiungendo uno dei cinque incroci all'altezza di via Muzii, via Milite Ignoto, via Cavour, via Cadorna e via Ruggero Settimo. Si abbattono le barriere architettoniche, ma di fatto ci sarà un'unica barriera di sei chilometri. E oggi, con la recinzione per il cantiere, già vediamo cosa accade. Noi continueremo ad osteggiare in tutti i modi quest'opera che stravolge la qualità della vita dopo 20 anni: questo, ora, è il viale più frequentato dai pescaresi, ma poi ci passeranno dei tram su gomma adibiti a trasporto pubblico di massa (e non dei bus elettrici) che potranno raggiungere i 70 chilometri orari. I sei mezzi si sposteranno (ogni 10 minuti) da Montesilvano (capolinea al The space cinema) fino alla stazione centrale, incontrando sul percorso 26 incroci, di cui 19 con semaforo, e chi dovrà andare oltre sarà costretto ad usare un altro mezzo (ma non ci sono parcheggi di scambio, a Montesilvano). Per proseguire il percorso verso il Tribunale serviranno altre stazioni di ricarica dei mezzi, ad esempio all'area di risulta, ma il ministero non ha ancora finanziato il secondo e il terzo lotto», conclude Angiolelli accusando la politica di «centrodestra e centrosinistra di non aver voluto ammettere un errore macroscopico sul progetto e di averlo portato avanti per inerzia».Ieri a manifestare c'erano anche alcuni consiglieri comunali, i rappresentanti del comitato Salviamo viale Marconi, e poi Alessandro Capodicasa e Lorenzo Marinari dei Giovani democratici. «Si distrugge la strada parco senza dare a Pescara un vero mezzo alternativo», ha detto Capodicasa contestando che «la pista ciclabile non sarà accessibile per la sua intera lunghezza e confluirà nel marciapiedi, che in alcuni punti scomparirà, specie a Montesilvano. E quindi non sempre sarà possibile il transito per bici e pedoni».Il sindaco Carlo Masci, invece, difende l'intervento e risponde agli attacchi. «Sto attuando il programma votato dalla maggioranza dei pescaresi, che prevede il passaggio degli autobus a zero impatto ambientale sulla strada parco», ha scritto su Facebook. «Riusciremo a ridurre l'inquinamento non rinunciando a nulla, continuando a camminare e ad andare in bici sulla strada parco, creata per i bus elettrici».

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