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Data: 16/12/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Progetto ferroviario Roma-Pescara dossier di Comferr sui punti deboli. L'analisi costi-benefici rivela le criticita' del piano di RFI. Ieri l'incontro con il presidente Bianchi e il professor Ramella

Un'analisi costi-benefici indipendente svelerebbe le fragilità della tratta ferroviaria Roma-Pescara così come concepita da Rete ferroviaria italiana. Lo studio è stato presentato a Pescara dal Comferr, il comitato interprovinciale sulla velocizzazione della linea. «Da un anno a questa parte, man mano che leggiamo i documenti scopriamo aspetti che non convincono - spiega il presidente Antonio Bianchi -. Il progetto è stato fatto sulla carta senza conoscere il territorio: spenderemmo 3,2 miliardi di euro per risparmiare quattro minuti di percorrenza». Inoltre, una legge del 1989 stabilisce i parametri di pendenza della ferrovia per il trasporto merci: «Tra Sulmona e Avezzano e Avezzano e Roma i convogli merci non potranno passare e, da Pescara, il treno dovrà comunque fermarsi all'interporto» insiste Bianchi.
Le stesse conclusioni emergono dallo studio del professor Francesco Ramella dell'università di Torino, che in passato si è occupato anche della Tav in Val Susa. «Quando parliamo di costi-benefici dobbiamo porci una domanda - sostiene il professore -: con quei 3,2 miliardi possiamo fare altro? Se possiamo spenderli meglio, allora razionalmente l'opera non si deve fare». Secondo lo studio, l'infrastruttura attuale è molto poco utilizzata rispetto alle sue potenzialità e in futuro la riduzione del numero di auto e camion avrà un impatto minimo: nel 2040 ci saranno 16 treni regionali veloci, ognuno dei quali trasporterà qualche decina di persone. Mentre l'analisi di Rfi segna un bilancio positivo di 500 milioni, quella di Ramella è in negativo per 280 milioni: «I costi potrebbero ulteriormente aumentare - aggiunge il professore - perché raramente il preventivo corrisponde al consuntivo». Inoltre, dallo studio emergerebbe quanto l'opera sia discutibile anche rispetto a sicurezza e ambiente. Per quanto concerne la sicurezza, infatti, gli incidenti stradali, specie quelli fatali, sono in netta diminuzione. Rispetto all'ambiente, il treno è certamente un mezzo sostenibile, ma bisogna tener conto delle emissioni di CO2 durante la costruzione dell'infrastruttura, soprattutto per i 70 chilometri di gallerie da realizzare. Inoltre, le automobili inquinano sempre meno ed è plausibile che questa tendenza prosegua nei decenni a venire.

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