Data: 15/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Porti, Strever non cede e mette Marsilio all'angolo. Il presiedente della Camera di Commercio ribatte al governatore e a Febbo «Ancona? No grazie. Le imprese vogliono Civitavecchia». La partita si riapre
CHIETI «Ancona? No grazie, meglio Civitavecchia». La replica alla Regione è immediata. Le imprese dell'area Chieti-Pescara mettono in mora il governatore Marco Marsilio e l'assessore alle Attività produttive, Mauro Febbo. La partita sui porti sui porti non è chiusa. «All'esito dell'incontro del 13 settembre, in Camera di Commercio, sul tema della riforma portuale e della Zes, il presidente Gennaro Strever, preso atto dell'importanza dei vantaggi derivanti dalla ridefinizione del Corridoio V, illustrati da Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria in uno studio condiviso con Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Cgil, Cisl e Uil (in rappresentanza di 20.689 unità locali, 107.559 dipendenti e 259.882 iscritti ai sindacati), e preso atto delle difficoltà amministrative esposte dalla Regione in merito ad una riconsiderazione sia dell'autorità portuale che della Zes, invita il presidente Marsilio a valutare l'opportunità di un tavolo di lavoro con Camera di Commercio Chieti Pescara ed Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Centrale che agevoli il riconoscimento, in sede europea, di un nuovo assetto del Corridoio V, così come proposto dalle associazioni, ad indubbio beneficio del territorio». Così si legge in una nota che l'imprenditore Strever ha diffuso ieri. A Marsilio e Febbo, che puntano sull'accoppiata Abruzzo-Ancora, Strever ribatte facendo innanzitutto endorsement verso il centrosinistra. «Accogliendo anche la proposta del consigliere Giovanni Legnini di farsi portavoce verso il governo centrale delle istanze delle imprese per accelerare un processo di riforma dell'Abruzzo», continua infatti la nota, «il presidente Strever auspica la realizzazione in sede europea di questo nuovo asse che, unendo Barcellona Civitavecchia Ploce, avrebbe il grande vantaggio di porre le basi per un collegamento più funzionale tra le tre penisole iberica - italiana - balcanica e sarebbe, inoltre, fondamentale per ridimensionare l'enorme flusso di merci che viaggia "tutto strada" da Barcellona a Kiev». Il braccio di ferro si gioca sulle maggiori opportunità. «Molti i benefici per le imprese riconosciuti dalle istituzioni e le associazioni presenti: nuovi traffici, intermodalità nei trasporti e capacità di attrarre più investimenti per lo sviluppo infrastrutturale dell'Abruzzo. All'asset delineato dal Corridoio V si potrebbe poi intersecare quello tracciato dal corridoio Baltico Adriatico, attribuendo all'Abruzzo un ruolo di assoluta centralità», afferma Strever che tira le somme: «Per la associazioni di categoria il riconoscimento della diramazione del Corridoio V del Mediterraneo sarebbe facilitato, in sede europea, dal passaggio dell'autorità di sistema portuale da quella del Medio Adriatico Centrale con sede ad Ancona a quella del Mar Tirreno Centro Settentrionale che fa capo a Civitavecchia: passaggio dal quale può scaturire una nuova mappatura della Zes sulla cui messa a regime i comuni interni, come Sulmona, chiedono di accelerare».
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