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Data: 12/12/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Porti, oggi il patto tra Abruzzo e Ancona Ma il ministro Provenzano rimette in gioco tutto: alla Camera risponde a D'Alessandro e riapre sull'ipotesi Civitavecchia

PESCARA Entra nella fase cruciale, con la firma della convenzione tra la Regione e l'Autorità portuale di Ancona, la partita per l'inserimento dell'Abruzzo nella partita delle reti multimodali terra-mare, un filone ricco di finanziamenti e incentivi europei di cui in questi tempi di magra si sente particolare bisogno. L'appuntamento è alle 12 di questa mattina nella sede della Camera di commercio in via Conte di Ruvo, a Pescara. A sottoscrivere la convenzione, che suona come il naturale percorso verso la costituzione della Zona economica speciale con il porto di Ancona, sono stati chiamati il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente dell'Autorità portuale di Ancona, Rodolfo Giampieri, e il presidente dell'ente camerale Chieti-Pescara, Gennaro Strever. Era stato l'ex ministro per il sud, Barbara Lezzi, a dire che Ancona presenta «le caratteristiche richieste per l'istituzione della Zes», ma ieri, a sorpresa, è arrivato il colpo di scena. Mentre i contorni delle reti transnazionali Ten-T, dunque, con la firma della convenzione prevista per oggi si fanno sempre più nitidi, la questione delle Zes invece si complica. Proprio ieri, infatti, l'attuale il ministro per il sud, Giuseppe Provenzano, rispondendo al question time alla Camera a un'interrogazione presentata da Camillo D'Alessandro (Italia viva), a sorpresa ha riaperto la partita con il porto di Civitavecchia, ipotesi vagheggiata anche da Marsilio. Tanto per cominciare, ha chiarito Provenzano, attualmente l'Abruzzo è tra le quattro regioni che non hanno ancora attivato le Zes . «Secondo il Ministro», ha detto D'Alessandro, «la Regione non ancora conclude l'iter e questo mi preoccupa», ha commentato il deputato, «ma la vera novità è un'altra. È cambiato l'orientamento del Ministero». Su precisa richiesta di D'Alessandro, infatti, il titolare del dicastero del sud ha chiarito che è possibile l'attivazione della Zes anche in aree portuali al cui interno sono presenti porti classificati come "comprehensive" (inclusivo), ovvero Civitavecchia, e non solo "core" (nucleo), come Ancona. Si tratta di due termini che fanno parte del classificazione individuata nel Regolamento Ten-T, che ai non addetti ai lavori potrebbero sembrare non rilevanti, ma che per i tecnici, invece, rivestono un'importanza particolare. «Ho chiarito al Ministro che il precedente governo, in uno specifico incontro con il Governo regionale», prosegue D'Alessandro, «aveva invece affermato esattamente il contrario, e cioè che l'Abruzzo avrebbe potuto cambiare l'autorità, ma avrebbe perso la possibilità di istituire la Zona economica speciale. Ora la palla torna al presidente Marsilio e alla sua maggioranza, ben sapendo che, per effetto della risposta del ministro in aula, laddove si optasse per il ritorno alla strategia con Civitavecchia, bisognerebbe ripresentare il progetto Zes». E si ricomincia tutto da capo. «A questo punto», conclude D'Alessandro, «mi auguro che si possa fissare una seduta straordinaria del consiglio regionale, aperta a sindacati e categorie, per affrontare la nuova situazione. Non possiamo accumulare ritardi rispetto a ciò che si sta muovendo. Oltre alle risorse garantite dallo Stato per attivare il credito di imposta sugli investimenti e le facilitazioni doganali e amministrative, il sistema bancario ha stanziato 2,6 miliardi per accompagnare gli investimenti, gli insediamenti industriali e infrastrutturali nelle aree Zes», che in caso di altri ritardi finiranno col bloccarsi


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