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Data: 14/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Porti, Marsilio dà lo stop agli industriali. Il governatore non cambia idea: no a Civitavecchia, Ancona la prima scelta oppure l'Abruzzo punterà sull'autonomia

CHIETI È scontro fra amministrazione regionale e industriali sul percorso di costituzione della Zona economica speciale e del relativo cambio di Autorità portuale da Ancona a Civitavecchia. Il passaggio di competenza, richiesto dal presidente di Confindustria Chieti-Pescara Silvano Pagliuca nell'incontro di ieri pomeriggio dedicato al "Sistema portuale abruzzese: prospettive e strategie" che si è tenuto nella sede della Camera di Commercio di Chieti-Pescara in via Ottorino Pomilio, è stato tuttavia bocciato dalla politica nonostante la mole di dati e statistiche sulle ricadute economiche che di fatto demoliscono l'orientamento attuale.

LA SCELTA DELLA POLITICA. La più alta incidenza del traffico merci e il maggiore andamento della movimentazione di passeggeri a Civitavecchia rispetto ad Ancona non scalfisce la visione strategica del presidente della Giunta regionale Marco Marsilio che, pur ribadendo la volontà di mantenere una posizione di prudenza «allo scopo di tutelare il percorso di costituzione della Zes che rappresenta un traguardo strategico per la nostra regione, a seguito del quale potremmo attrarre nuovi investimenti e rilanciare il tessuto economico e produttivo dell'Abruzzo» prova anche a rilanciare e alzare la posta in gioco. «L'Abruzzo», rimarca il governatore, «sconta una debolezza storica che lo porta ancora oggi, anziché avere un ruolo strategico, a mendicare da chi farsi comandare. Perché non possiamo avere anche noi la nostra autonomia portuale e avere più forza all'interno dei corridoi europei? Vorrei negoziare questa proposta con il Governo».

IL DIBATTITO. L'incontro di ieri, introdotto dal presidente della Camera di commercio di Chieti-Pescara Gennaro Strever, ha visto la partecipazione dei maggior esponenti del tessuto imprenditoriale, economico e produttivo locale, che si sono confrontati con gli amministratori regionali e comunali abruzzesi sull'imminente attuazione della Zes, la zona economica speciale destinataria di importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative, il cui iter dovrebbe concludersi tra fine settembre e ottobre. In prima fila, oltre a Marsilio, anche l'assessore regionale alle attività produttive Mauro Febbo e il consigliere regionale Giovanni Legnini. Poco più indietro sedevano i sindaci di Ortona, Leo Castiglione, e di Sulmona, Annamaria Casini. In sala, fra gli altri, anche il presidente del consiglio di amministrazione dell'Aspo (Azienda speciale per i porti di Ortona e Vasto) Mario Miccoli e il direttore della Cna di Pescara Carmine Salce. Al centro del dibattito il decreto 169 che ha portato i porti di Pescara e Ortona sotto la competenza dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale, con sede ad Ancona, anziché sotto quella del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, con sede a Civitavecchia.

GLI INDUSTRIALI. A chiedere di rivedere la normativa è il presidente Pagliuca, proiettando slide per sostenere la necessità di una trasversalità Tirreno-Adriatica che faccia perno su Civitavecchia e porti l'Abruzzo ad essere l'hub dei porti di Roma sull'Adriatico.«Questa è una responsabilità storica», ha sottolineato Silvano Pagliuca, «di 110 milioni di euro, compresi nel piano operativo dell'Autorità di sistema portuale del mar Adriatico centrale, nessuno stanziamento è stato previsto per Pescara e l'Abruzzo. La Zes non può essere fatta a casaccio, serve alle imprese e al territorio, quindi il nostro parere non può non essere preso in considerazione. Noi non dobbiamo essere in competizione con Ancona, ma complementari a Civitavecchia».I DATI. Il confronto fra l'andamento del movimento merci nei due sistemi portuali mostra che, in base ai dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel 2018 a Civitavecchia sono transitate 11.409 migliaia di tonnellate, a fronte delle 6.212 di Ancona. Complessivamente il sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale ha chiuso lo scorso anno con un traffico merci pari a 16.606 migliaia di tonnellate (alla movimentazione del porto di Civitavecchia si sommano quelle di Gaeta e Fiumicino), mentre il sistema portuale del Mar Adriatico centrale si è assestato a 11.796 migliaia di tonnellate fra Ancona, Falconara marittima e Ortona. Discorso analogo per i passeggeri: 4.268.955 per Civitavecchia tra croceristi e passeggeri dei traghetti a fronte di 1.228.297 per Ancona.

NO DELLA POLITICA. E mentre sindaci di Ortona e Sulmona insistono sui vantaggi e sulle opportunità della Zes, invitando la politica a non perdere ulteriore tempo, a confutare la tesi degli industriali ci pensano prima l'assessore Febbo e, subito dopo, il governatore Marsilio. «Oggi non ci sono le condizioni per cambiare l'appartenenza all'Autorità di sistema portuale», ha ribadito Febbo, «anche se condivido in parte l'analisi di Pagliuca, personalmente preferisco l'asse adriatico-scandinavo a quello tirrenico-baltico, anche in ragione delle nuove rotte aeree. Giusto e legittimo aprire il dibattito, ma bisogna anche tenere conto del crollo verticale del trasporto merci che si è avuto negli ultimi mesi a Civitavecchia. Ancona non ha stanziato somme per l'Abruzzo? Mi chiedo cosa abbiano fatto e perché non si dimettano i due rappresentanti nominati dalla scorsa amministrazione regionale in seno all'Autorità».


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