PESCARA Porti che da troppo tempo annaspano nelle sabbie mobili, come quello di Pescara, dove persino i pescherecci fanno fatica a rientrare senza danni alle banchine. Porti che attendono l'intervento di dragaggio, come quello di Ortona, propedeutico a quelli strutturali in grado di assicurane il rilancio. Ora, secondo quanto annunciato ieri dal presidente della Regione, Marco Marsilio sarebbe arrivato il cambio di passo, con la programmazione 2020-2022 messa in campo dall'Autorità portuale di sistema del Medio Adriatico che fa capo ad Ancona e di cui i due più importanti scali marittimi abruzzesi sono parte integrante. «Per l'annualità 2019 - sottolinea Marsilio - erano stati previsti finanziamenti pari a 5,6 milioni. In totale 7,5 milioni nella precedente programmazione triennale. Grazie all'impegno della Regione e al protagonismo dei sindaci, la stessa somma di 7,5 milioni è stata inserita solo nella programmazione del 2020, per salire a 36,5milioni nell'annualità successiva, di cui 35 destinati al completamento del porto di Pescara».
Un piano, come chiarisce lo stesso Marsilio, che dovrà essere ratificata dal Ministero delle Infrastrutture, erogatore delle risorse nazionali. Ma la differenza rispetto al passato, quello recentissimo, «è che questi sforzi sono venuti da noi sottolinea il presidente della Regione ed è una differenza netta, un cambio di mentalità se si pensa da dove si era partiti solo sei mesi fa». Rodolfo Giampieri, presidente dell'Autorità di sistema di Ancona, riassume l'importanza dell'annuncio fatto da Marsilio in una considerazione: «Nel Mediterraneo gira il 20% del traffico di merci di tutto il mondo. Avere una banchina virtuale di 600 chilometri nel cuore dell'Adriatico è fondamentale per attirare gli investimenti degli armatori, creare sviluppo, rilanciare l'occupazione».
SVOLTA Anche per Giampieri il piano triennale di programmazione costituisce una svolta: «Siamo nel pieno di una trasformazione mondiale ricca di opportunità. Questi porti abruzzesi e marchigiani sono importanti per una strategia complessiva». Un passo avanti decisivo, insomma, che il presidente dell'Autorità portuale attribuisce soprattutto alla collaborazione delle Capitanerie porto, coordinate dalla Direzione marittima di Pescara, e dei sindaci «che ci hanno aiutato osserva Giampieri - a conoscere le priorità». Quello di Pescara, Carlo Masci è il primo a passare ai ringraziamenti: «Oggi cominciamo a vedere la luce dal fondo del tunnel». E c'è anche il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, a ricordare quanto siano attesi i lavori di dragaggio nello scalo marittimo della sua città e quanto questo intervento sia funzionale a quelli successivi, come l'adeguamento dei moli e delle altre attrezzature. Soddisfatti anche il sottosegretario della giunta Marsilio con delega ai Trasporti, Umberto D'Annuntiis, e l'Ammiraglio De Carolis, comandante della Direzione Marittima di Pescara, che si sofferma sugli affanni di un porto «le cui attività - ricorda - sono ridotte da più di un anno al lumicino». Anche De Carolis sottolinea l'importanza della collaborazione con i sindaci e, in particolare, l'apporto fornito da quello di Pescara per la programmazione degli interventi necessari. Poi c'è il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, decisamente soddisfatto e che un po' se la ride, forse pensando a quando, mentre lui aveva appena smesso di indossare i calzoni corti, lo zio Nino, ex sottosegretario alle Infrastrutture, iniziava a battersi per la costruzione di un grande porto che avrebbe dovuto accogliere le navi da crociera e risolvere la doppia questione dell'insabbiamento dei fondali e del disinquinamento della costa, attraverso la deviazione del fiume.
Preistoria. Ora, se quello annunciato da Marsilio corrisponda a un vero colpo d'ala per la portualità abruzzese lo diranno i fatti. Dai banchi delle opposizioni il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Silvio Paolucci, risponde alle parole del presidente con scetticismo: «Si sta solo rivendendo i nostri soldi del Masterplan». Intanto l'elenco degli interventi previsti per le tre prossime annualità sulla portualità abruzzesi è già nero su bianco: 7.462.000 da spendere nel 2020 e altri 36.450.000 nel 2021, mentre è ancora da completare il piano del 2022 (45 milioni in tutto), con la previsione di arrivare a ulteriori investimenti complessivi fino a 85milioni. Adesso a mettere il timbro sul piano triennale dell'Autorità di sistema dell'Adriatico centrale dovrà essere Roma: quel breve percorso da casello a casello che spesso è sembrato un'eternità.