Data: 29/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Porti, De Rita dà ragione a Confindustria Il presidente del Censis tifa per Civitavecchia e boccia l'ipotesi Ancona (voluta da Marsilio). Per Pagliuca i giochi si riaprono. Ora la situazione è questa: Abruzzo tagliato fuori
PESCARA Le direttrici longitudinali sono una logica superata. Lazio e Abruzzo potrebbero rappresentare la più importante direttrice Est-Ovest del nostro Paese. A dirlo, questa volta, è il numero uno del Censis, Giuseppe De Rita, la voce più autorevole in fatto di studi sul sociale, economia ed evoluzione territoriale. E Confindustria Chieti-Pescara coglie al balzo l'assist per rilanciare l'alleanza dei porti abruzzesi con Civitavecchia, bocciando l'ipotesi Ancona, voluta dal governatore Marco Marsilio e dall'assessore Mauro Febbo. «Confindustria, sul solco di ciò che venerdì a Sulmona hanno affermato Giuseppe De Rita (presidente della Fondazione Censis) e Maurizio Gentile (amministratore delegato di Rete Ferrovie Italia), in occasione del meeting sullo sviluppo della linea ferroviaria Pescara-Roma, ribadisce l'importanza di una scelta che vada verso una trasversalità Tirreno-Adriatica per lo sviluppo della nostra Regione come piattaforma economica europea», così dichiara Silvano Pagliuca, presidente degli industriali teatini e pescaresi. Che cosa ha sostenuto De Rita? Secondo il fondatore del Censis: «È cambiata l'esigenza di sole direttrici longitudinali. Oggi abbiamo necessità di corridoi trasversali». E ancora: «Lo sviluppo italiano avviene per aree vaste e per Roma l'area vasta è anche l'Abruzzo». L'a.d. Gentile, dal canto suo, nel soffermarsi sulla linea ferroviaria Roma-Pescara, ha evidenziato che sono previsti finanziamenti statali per un miliardo e 900 milioni di cui 350 milioni già stanziati ed ha sostenuto la necessità di una coesione tra istituzioni e cittadini che «all'unisono abbiano una visione di sviluppo del proprio territorio», portando ad esempio proprio la linea Napoli-Bari realizzata perché tutti i cittadini convergevano verso uno stesso interesse. Alla luce di questi due interventi, in particolare del primo dei due, Pagliuca torna a sollecitare la giunta regionale ad una riflessione supportata dai dati, che lui ha già illustrato, senza successo, a Marsilio e Febbo. Ma il presidente di Confindustria torna all'attacco: «È mai possibile», chiede, «che si continui a vedere il mondo dal buco della serratura, pur sapendo che il rinviare questa importante decisione che favorisce la trasversalità Est-Ovest anche del sistema portuale porterà, con ogni probabilità, a progettare e realizzare il corridoio Livorno-Ancona segnando le sorti della nostra Regione come economia periferica e senza possibilità di sviluppo?».E per rimarcare il no all'asse con Ancona sottolinea: «La posizione unanime di Confindustria, Cna, Confesercenti, Cgil, Cisl e Uil dell'Abruzzo e del Lazio che chiedono di favorire l'asse portuale di Civitavecchia, è una scelta ora supportata anche da autorevoli esperti (De Rita, Gentile, Antonio Nervegna, Euclide Di Pretoro, ndr) che da sempre studiano le tendenze evolutive del nostro Paese rispetto al resto del mondo». Confindustria guarda avanti dando un ruolo di snodo strategico all'Abruzzo: «Le ottime notizie fornite dall'a.d. di Rfi circa l'adeguamento infrastrutturale e logistico della linea ferroviaria Roma-Pescara», dice Pagliuca, «consolida e aggiunge fatti importanti a sostegno di una logica di sviluppo integrato delle infrastrutture dove dal corridoio 5 (Budapest - Barcellona - Civitavecchia) si apre un nuovo e complementare corridoio a servizio delle aree balcaniche e del basso mediterraneo integrando l'Asse Autostradale (A24 - A25), l'Autoparco di Avezzano, l'Interporto di Manoppello verso l'Aeroporto d'Abruzzo (che potrà cominciare a progettare uno sviluppo dei voli cargo) e verso i Porti nazionali di Ortona e Pescara (vedi la mappa in alto a destra, ndr)». «A tutto questo», sempre secondo Pagliuca, «si aggiunga che la Regione Abruzzo avrebbe la possibilità di integrare alla gestione dei Porti nazionali anche quelli a valenza regionale come Vasto e Giulianova». «Le sfide del terzo millennio sono globali», infine avverte il presidente degli industriali, «gli amministratori regionali hanno la responsabilità di decidere e motivare le azioni intraprese perché ogni cittadino ed ogni imprenditore ha il diritto di conoscere approfonditamente le ragioni alla base del futuro sviluppo dell'Abruzzo». La parola passa adesso a Marsilio e Febbo: Pagliuca attende le loro risposte. Download 29 settembre 2019 - il centro.pdf |
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