Data: 25/04/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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Pnrr, il check up del governo: i progetti a rischio e i rinvii al 2029, ecco l’elenco. Tra le opere impossibili da ultimare nei tempi del PNRR ci sono una serie di tratte ferroviarie come il raddoppio della Roma-Pescara e della Orte-Falconara
Nodi e ritardiOrmai è quasi una riunione al giorno. Dopo il varo in Parlamento della nuova governance decisa dall’esecutivo per gestire il Pnrr, spostando il baricentro delle competenze dal Mef a Palazzo Chigi, il ministro Raffaele Fitto ha riunito intorno ad un tavolo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello delle Infrastrutture Matteo Salvini, quello dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, insieme al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. La scelta dei ministri che si sono confrontati con Fitto, che ha la delega all’attuazione del Piano di ripresa e resilienza finanziato da Bruxelles con oltre 200 miliardi, indica alcune delle criticità che sono al momento oggetto di negoziazione con la Commissione europea. Nodi e ritardi che appaiono in via di risoluzione e che non sembrano mettere in discussione l’erogazione delle terza rata da 19 miliardi di euro chiesta dall’Italia. Ieri infatti con la firma del ministro Salvini delle linee guida per le concessioni portuali, pubblicate sul sito del Mit, è stato risolto uno dei problemi. Qualche nodo permane per il raggiungimento degli obiettivi del Piano al 30 giugno 2023, in particolare quello sugli asili nido, mentre sembra ormai inevitabile l’uscita dal Pnrr dei progetti sugli stati di Firenze e Venezia. Per la loro realizzazione si pensa ad altre fonti di finanziamento. La fattibilità dei progettiNel corso della riunione si è fatto il punto anche sullo stato di attuazione del Piano rispetto gli obiettivi da centrare entro giugno. Fra le altre cose dovranno essere aggiudicati gli appalti per il rinnovo dei treni destinati ai servizi di trasporto pubblico locale e intercity (in tutto 800 milioni). Ma sono tanti i progetti sotto la lente della ricognizione che Fitto sta svolgendo per verificare la fattibilità di completare i progetti entro giugno del 2026, come da regole europee, e per eventualmente rimodulare alcuni programmi dirottandoli sui Fondi coesione, che hanno come data ultima di messa a terra il 2029. I piani urbani integratiCon il ministro Piantedosi sono state valutate le criticità dei Piani urbani integrati, anche con riferimento agli stadi di Firenze e Venezia sui quali la Commissione ha espresso parecchi dubbi. La linea emersa è quella di fare in modo che i due progetti siano realizzati con altri canali di finanziamento europei, come i fondi strutturali. In tutto il Ministero degli Interni gestisce risorse finanziarie del Piano pari a 2,7 miliardi di euro, almeno quelle destinate a progetti di rigenerazione urbana delle città metropolitane. Nella riunione si è anche discusso dei contenuti del Piano parallelo RepowerEu: progetti di sostegno e incentivazione della transizione energetica che devono ancora essere definiti. Sette miliardi sulla carta, che superano 10 se aggregati a risorse nazionali e altri capitoli europei. Ieri la Francia ha presentato il suo RepowerEu. L’assegnazione degli asili nidoIl Pnrr prevede investimenti per 4,6 miliardi per la realizzazione di asili nido e scuole per l’infanzia. Obiettivo: la creazione di 264.480 nuovi posti nido. Il programma procede con ritardo. I bandi pubblici per l’assegnazione degli investimenti sono stati riaperti più volte per mancanza di domande, in particolare nel Sud, tanto che lo scorso dicembre il governo ha ottenuto dalla Ud uno slittamento sui termini per i bandi. Ora il nuovo obiettivo è l’aggiudicazione di tutti i bandi entro il prossimo 30 giugno. Nella cabina di regia che si è riunita ieri il governo ha deciso di rafforzare il monitoraggio su questo capitolo così da superare le preoccupazioni sollevate dalla commissione europea. Ferrovie, fondi al 2029 per alcune tratteIl governo sta individuando una serie di opere che sicuramente non potranno essere realizzate entro il 2026, anno di scadenza del Pnrr. Obiettivo: spostare, con il consenso di Bruxelles, la realizzazione di queste infrastrutture sui fondi di coesione, che possono invece essere utilizzati fino al 2029. Tra le opere impossibili da ultimare nei tempi del Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono una serie di tratte ferroviarie. In particolare il raddoppio della Roma-Pescara e il raddoppio della Orte-Falconara. Si tratta di opere complesse che procedono in ritardo. La Orte-Falconara, per esempio, prevede ben sei gallerie mentre il progetto della Roma-Pescara contiene dodici viadotti. Il no della Ue agli stadi di Firenze e VeneziaUn delicato punto del negoziato tra Roma e Bruxelles ha riguardato i piani urbani integrati e in particolare la riqualificazione dello Stadio Franchi di Firenze e l’investimento per il Bosco dello Sport di Venezia. La commissione Ue ritiene che le due opere non possano essere finanziate con i fondi del Pnrr. Il governo aveva obiettato che questi interventi erano già stati autorizzati dalla commissione e ha inviato nuovi elementi di valutazione a Bruxelles, allo scopo di ottenere il via libera. Ma è arrivato lo stop. |
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