PESCARA Un monitoraggio costante dell'economia del territorio, per raccogliere i suggerimenti delle parti sociali, correggere in corso d'opera le cose che non vanno, orientare le risorse. Nasce così, con questi presupposti e qualche sfida lanciata in funzione di una ripresa che tarda ad affacciarsi, la Cabina di regia del Tavolo dello sviluppo. Ieri il primo incontro ufficiale a Pescara tra il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, l'assessore alle Attività produttive, Mauro Febbo e le sigle chiamate a comporre il tavolo: Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti, Ciao, Cgil, Cisl e Uil, Confartigianato, Cna. «Si tratta di un primo incontro di carettere generale - ha spiegato Febbo -, a cui seguiranno altri tavoli settoriali chiamati ad affrontare le singole questioni, dalla sanità all'agricoltura, ai trasporti». L'idea della Cabina di regia chiamata a coordinare il Tavolo dello sviluppo era nata con la giunta Chiodi, come ricorda Febbo, ed era proseguita nell'era D'Alfonso. Da tempo le varie sigle sindacali e le organizzazioni di categoria avevavo sollecitato il presidente Marsilio ad organizzare una serie di incontri su temi specifici legati al mondo del lavoro e dei servizi. A preoccupare è soprattutto la stagnazione che sta caratterizzando il territorio Abruzzese, soprattutto per quel che riguarda la vita delle piccole e medie imprese, affaticate e ancora impantanate nella crisi economica-finanziaria del 2008. Anche Confindustria, per una volta, si è ritrovata dalla stessa parte dei sindacati nella richiesta di procedere, dopo l'insediamento della Cabina di regia, a incontri periodici e non più saltuari tra le parti sociali e il governo regionale, attraverso tavoli tematici. «Ci sono molti soldi da spendere - ricorda Febbo - legati alla programmazione 2021-2027 e la Regione vuole spiegare come intende indirizzare queste risorse». Quello di ieri è stato in realtà solo l'avvio di un dialogo chiamato ad affrontare temi piuttostocaldi nelle prossime settimane, come quello delle concessioni. Qualche scontro sarà inevitabile, ma la questione di fondo resta il rilancio dell'economia in una regione dominata dalla grande industria, con il gigante Sevel che continua a trascinare verso l'alto i più importanti indicatori economici, come l'export e l'occupazione, mentre i piccoli e il comparto artigianale continuano ad annaspare a causa di variabili che sembrano essersi cronicizzate nel decennio della grande crisi: dalla caduta dei consumi interni, alla difficoltà di accesso al credito, agli strumenti legati alla innovazione e alla ricerca non sempre a portata di mano. Confindustria continua a sollecitare anche una sburocratizzazione delle procedure amministrative per poter muovere, in tempi certi e rapidi, le risorse in campo. Ora si aspetta la risposta della Regione e del governo nazionale.