PESCARA«Il governo regionale ha fallito nella gestione delle prime due voci di bilancio, e perciò deve andare a casa»: è perentorio il vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari nel giudizio sulla giunta guidata da Marco Marsilio. «Nella fase 3 è stata dimostrata tutta l'incapacità dell'amministrazione guidata da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia», dice Pettinari, «che sta gestendo nel peggior modo possibile i due capitoli di spesa principali del bilancio regionale, e cioè sanità e trasporti». L'esponente del Movimento 5 stelle ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa in piazza Unione a Pescara, accompagnato da una ventina di cittadini chiamati a testimoniare disservizi nei due settori. «Le visite ambulatoriali erano state giustamente sospese durante l'emergenza sanitaria», osserva il consigliere regionale, «ma purtroppo, dopo la fine di questa emergenza, c'è stata un'assoluta impreparazione a gestire il "riposizionamento" di chi non ha potuto fare la propria visita. Ho ricevuto decine e decine di segnalazioni da parte di chi è stato costretto a prenotare un nuovo appuntamento, come pure da chi si è sentito dire che sarebbe stato richiamato a breve, ma questo non è avvenuto».Secondo Pettinari tutto ciò sta portando a «notevoli intasamenti nei pronto soccorso, con un aumento vertiginoso degli accessi impropri: una situazione destinata a peggiorare, perché nei prossimi mesi le liste di attesa aumenteranno a dismisura». La soluzione? «Sono stati trovati dieci milioni per il Covid Hospital: si trovino subito risorse per assumere personale e rinnovare i macchinari obsoleti».C'è poi il problema dei trasporti: «Le attività nella nostra regione sono tornate a regime: si lavora al 100% ma i mezzi pubblici operano ancora al 50%. Eppure Tua, nonostante il servizio ridotto, ha ricevuto ugualmente i contributi: ciò significa», incalza Pettinari, «che l'azienda ha a disposizione anche un tesoretto da investire su nuovi mezzi». Il consigliere regionale denuncia inoltre che ieri sera, «a causa degli accessi ridotti sugli autobus, molti pendolari che da Pescara dovevano tornare in diversi paesi dell'entroterra sono rimasti a terra: in alcuni casi si trattava dell'ultima corsa a disposizione, saltata e senza che venissero messi a disposizione mezzi suppletivi per i viaggiatori».