Data: 26/02/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Pescara-Roma in 2 ore di treno: primo tratto pronto entro il 2026. È l'obiettivo emerso ieri all'apertura del dibattito pubblico con il ministro alle Infrastrutture Giovannini.
Macello (Ferrovie): «Lavori nel 2023, dopo le eventuali modifiche che emergeranno durante il confronto». I sindaci protestano: non ci date la parola. GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RETE8 -TVSEI - RAI TGR ABRUZZO PESCARA L'intero tratto compreso tra Pescara e l'interporto di Manoppello, inerente il raddoppio della linea ferroviaria tra Pescara e Roma, è stato aperto al dibattito pubblico, promosso da Rfi per raccogliere le osservazioni dei territori, al fine di valutare eventuali modifiche prima di dare il via ai lavori. È questa la novità sostanziale, annunciata dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini, collegato in videoconferenza ieri mattina con la riunione promossa da tutte le forze schierate per la realizzazione della nuova infrastruttura, che avrà il compito di collegare in maniera più snella l'Abruzzo con Roma, abbassando il tempo di percorrenza tra Pescara e la capitale a 2 ore.Insieme a lui c'erano anche il commissario straordinario Vincenzo Macello, il governatore Marco Marsilio e la responsabile del dibattito pubblico Iolanda Romano, incaricata da Rfi proprio per raccogliere le osservazioni dei territori. A fare gli onori di casa, il sindaco Carlo Masci, che in apertura ha ribadito l'importanza di quest'opera, definita «una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme».
Come ricordato dai presenti, questo è il secondo progetto per il quale viene avviato un dibattito pubblico, il primo nel centro sud del Paese. In questo momento il focus è puntato sui primi due lotti dell'infrastruttura, quelli che partono dalla costa e arrivano fino a Scafa, includendo, rispetto a quanto originariamente previsto, anche il territorio di San Giovanni Teatino, tra i più critici. Il costo è di 720 milioni di euro. Come ricordato da Romano, già ieri pomeriggio c'è stato un primo confronto e altri sono previsti per il 3, il 10 e il 17 marzo. Agli incontri possono partecipare tutti i portatori d'interesse, dagli amministratori ai comitati di cittadini. Poi si tireranno le somme, ed entro il 24 aprile si avrà un quadro definitivo di quelli che saranno i lavori. Il rispetto di tali scadenze è fondamentale: a ricordarlo ci ha pensato il commissario Macello: «Parliamo di un'opera finanziata con i fondi del Pnrr. La chiusura della fase autorizzativa è prevista entro giugno, poi applicheremo le eventuali modifiche progettuali emerse durante il dibattito, quindi andremo in appalto per far partire i lavori all'inizio del 2023». In questo modo si deve arrivare a completare i primi due lotti dell'infrastruttura entro il termine tassativo di agosto 2026. Il governatore Marsilio, che già due settimane fa aveva avuto una riunione con i sindaci dei centri coinvolti, ha spiegato che «non ci sarà spazio per i cartelli del no. Collegare Pescara con Roma sulle rotaie in 2 ore è il minimo sindacale. Questa è la grande occasione di vedere finalmente realizzata l'opera, lungo un tracciato che ha 2 secoli di vita e non è mai stato ammodernato».Va detto che in questi mesi nessuno dei territori coinvolti si è opposto al raddoppio della linea ferroviaria, ma alcuni hanno chiesto delle modifiche. Tra questi c'è Manoppello, che vuole la deviazione della linea verso l'interporto, ma soprattutto San Giovanni Teatino che, insieme a Chieti (Brecciarola), ha proposto l'interramento della ferrovia per evitare di impattare ulteriormente nel centro urbano. Per tutti loro, quella del dibattito pubblico appare come l'ultima chiamata per convincere Rfi ad apportare delle modifiche, prima che il progetto diventi esecutivo e si parta con i lavori. E allora adesso via alla girandola d'incontri: poi, tra meno di 3 mesi, si tireranno le somme e si avrà il quadro definitivo dei primi due lotti. Quindi avanti con le tratte successive Pratola Peligna - Sulmona e Tagliacozzo - Avezzano.
I sindaci protestano: non ci date la parola Dopo oltre un'ora e mezza di attesa senza poter parlare, sindaci e comitati cittadini ieri pomeriggio hanno rischiato di far saltare il primo incontro del dibattito pubblico avviato sul progetto di velocizzazione della ferrovia. Visto che la coordinatrice del dibattito Iolanda Romano ha iniziato col dare risposta alle domande scritte arrivate via internet, ignorando i sindaci e i comitati cittadini presenti in sala, a un certo punto i sindaci di Chieti, Diego Ferrara, di Manoppello, Giorgio De Luca, di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, di Alanno, Oscar Pezzi, di Scafa, Maurizio Giancola, e di Rosciano, Simone Palozzo, hanno minacciato di andarsene a meno che non venisse data loro la parola. Un'azione di forza che ha fatto prendere una nuova piega all'incontro, che poi, alla fine ì, si è chiuso con la promessa di aprire tavoli tecnici Comune per Comune come avevano chiesto i sindaci. I prossimi incontri pubblici son stati fissati nelle giornate del 3, del 10 e del 17 marzo.
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