PESCARA Quattro ore di treno per raggiungere la stazione Tiburtina da quella di Pescara. L'idea di dimezzare i tempi di percorrenza tra il Lazio e l'Abruzzo è naturalmente salutata da tutti con una ola, soprattutto in considerazione del fatto che il raddoppio della linea è oggetto di discussione da più di mezzo secolo. Ma l'inserimento dell'opera tra quelle strategiche annunciate dal governo, con relativa nomina di un commissario, torna a essere occasione di scontro politico.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio ha punzecchiato Palazzo Chigi temendo ritardi dai molti passaggi istituzionali che precedono la realizzazione della infrastruttura. Il pacchetto di opere strategiche destinato a sbloccare i cantieri sul territorio nazionale dovrà infatti essere prima esaminato dalle commissioni competenti delle due Camere e poi diventare oggetto di un nuovo confronto tra governo e Regioni. Insomma, è presto per vedere gli operai sporcarsi le tute.
QUESTIONE L'altra questione sollevata da Marsilio è riferita ai costi della Pescara-Roma, che il presidente della Regione ha fissato in circa 6,5miliardi dopo un confronto con i colleghi del Lazio e Rfi, mentre i soldi sin qui a disposizione non supererebbero i 2miliardi. (1,9 per l'esattezza). Di ben altro avviso il segretario regionale del Pd, Michele Fina, a detta del quale la bozza del nuovo Dpcm inviata dal premier Conte ai presidenti di Camera e Senato è da considerare «un passo avanti per la nomina dei commissari e la realizzazione di opere ferroviarie che renderanno l'Italia più veloce, connessa e sostenibile». Determinante per il segretario del Pd è la nomina a commissario di Vincenzo Macello, chiamato ad occuparsi della realizzazione di questa infrastruttura «che comporterà dice ancora Fina un investimento miliardario di portata storica».
Poi la risposta polemica a Marsilio: «Come al solito il presidente della Regione non ha perso tempo per polemizzare con il governo, denunciando ritardi, chiedendo altre risorse, rivendicando esclusivamente riunioni». Per il resto, sempre a detta del segretario del Pd, «il contributo della Regione alla realizzazione delle opere che cambieranno il futuro del nostro territorio è pari a zero». Fina fa anche riferimento al Recovery Plan conquistato da questo governo sottolinea - e garantito da un'Europa finalmente solidale. Uno strumento essenziale osserva che si aggiunge ai fondi nazionali ma non a quelli regionali».
POLEMICA Così ecco tornare la vecchia polemica scoppiata nel cuore dell'estate: la convenzione stipulata dalla Regione con il Napoli calcio per assicurarsi i ritiri della squadra di De Laurentiis a Castel di Sangro. «Se il presidente della Regione incalza Fina pensa di avere il solo compito di avanzare richieste al governo nazionale, avremmo potuto tranquillamente farne a meno sostituendolo con una più economica raccolta di forme». Invece a detta dell'esponente dem c'è ancora molto da fare, «anche intorno all'investimento strategico sulla nostra rete ferroviaria che sottolinea non è e non deve essere solo la Pescara-Roma». Ed ecco una vecchia questione che torna: l'isolamento dell'Aquila dal circuito delle infrastrutture strategiche, soprattutto in riferimento alla mobilità extra urbana. L'altro invito rivolto da Fina a Marsilio è quello di convocare subito le forze sociali seguendo l'esempio del governo, che incontrerà i sindacati nazionali.