La parola d'ordine è non perdere il treno. Difficile trovare un abruzzese che non consideri indispensabile la velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma. Per tutti un treno da prendere al volo. Sul tracciato si può discutere, ed è quello che si sta facendo, ma nessuno ritiene di mettere in discussione la necessità di realizzare un'opera attesa da decenni. Il Presidente di Confindustria Chieti-Pescara, Silvano Pagliuca, si fa interprete della volontà degli abruzzesi tutti. Dagli artigiani ai commercianti, dai lavoratori dell'industria agli operatori turistici. «La velocizzazione della linea scrive - è un'opera prioritaria per l'Abruzzo. La nostra regione è fortemente industrializzata con un tasso pari al 27 per cento, superiore alla media nazionale. Questo aspetto è poco noto anche agli abruzzesi, perché da sempre l'Abruzzo, regione verde d'Europa, convive in equilibrio con altri settori quali turismo, ambiente, commercio, artigianato. Anime, dunque, apparentemente in contrapposizione, che qui hanno saputo trovare il giusto equilibrio a vantaggio dello sviluppo economico». Una condizione favorevole alla quale il collegamento veloce con la capitale sembra destinato a portare notevoli vantaggi, soprattutto all'imprenditoria. «L'opera di Rfi continua Pagliuca - è attesa dagli imprenditori abruzzesi poiché da essa ci aspettiamo nell'immediato alcuni benefici come la velocizzazione del collegamento Est-Ovest, per persone e merci, migliorando i tempi di time to market dei prodotti e di approvvigionamento delle materie prime. Ma anche l'aumento dell'attrattività del territorio per investimenti, grazie a una aumentata competitività del sistema logistico e anche una riduzione dell'inquinamento e nel complesso una migliore qualità della vita delle persone». L'obiettivo di Confindustria è «trasformare l'Abruzzo nella piattaforma logistica di tutto il centro sud, scommettendo su una ferrovia ad alta velocità, e ad alta capacità, sui porti di Ortona e Vasto, sugli interporti e sull'aeroporto. Per assicurarci un futuro». Quanto alle eventuali modifiche al tracciato, avanzate da più parti, per il presidente Pagliuca «devono essere improntate all'insegna di fattibilità tecniche ed economiche accertate, ma soprattutto non devono porre ostacoli allo sviluppo della nostra regione».
Alle già note proposte avanzate da Manoppello, Scafa e San Giovanni Teatino si aggiunge l'interrogativo dei consiglieri comunali di minoranza di Popoli democratica che, non avendo ottenuto la convocazione di un consiglio comunale straordinario sul tema, si rivolgeranno al Prefetto. Perché a Popoli «il progetto Rfi prevede una galleria di 11 chilometri sotto al Morrone che taglierebbe fuori il centro abitato».