Data: 03/02/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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PESCARA Maxi ingiunzione per le multe «È falsa la mia firma sugli atti». Cittadino riceve 10 cartelle per un totale di 14mila euro a causa delle contravvenzioni non pagate E denuncia il Comune e l'Adriatica Risorse: "Mai ricevuto i verbali"
Una denuncia per falso contro il Comune di Pescara e contro l'Adriatica Risorse, la società partecipata al 100% comunale che si occupa della riscossione delle tasse e delle multe. A presentarla è stato un residente che deve pagare 14mila euro di contravvenzioni arretrate. Multe prese ai semafori con le telecamere ma che, così dice l'automobilista, non avrebbe mai ricevuto con la conseguenza che, adesso, gli importi sono lievitati per le sanzioni e gli interessi di mora; multe regolarmente notificate, secondo il Comune e l'Adriatica Risorse. Ma, per il cittadino, non è sua la firma che c'è sui verbali di notifica delle multe.FIRME FALSE? Quei documenti sarebbero un falso d'autore. Di qui, la querela e la richiesta di sequestrare i documenti «per far accertare e dichiarare», recita la denuncia, «la asserita falsità delle ricevute di consegna delle raccomandate».LA RICOSTRUZIONE La storia comincia quando il residente mette le mani su un'ingiunzione «per omesso pagamento di verbali riferibili a sanzioni per violazione del Codice della strada per un importo complessivo di 14.232,35 euro». Sono 10 le cartelle di pagamento dell'Adriatica Risorse. Il cittadino si rivolge a un avvocato, assicura che non ne sa niente di tutte quelle multe arretrate e fa causa: «La contestazione formulata dinanzi al giudice di pace», spiega una relazione dell'avvocato comunale Antonella Manso per la giunta Masci, «è fondata sulla presunta mancata notifica dei verbali prodromici all'emissione delle violazioni impugnate, poiché l'interessato ha asserito di non aver mai ricevuto i pregressi verbali». A questo punto, il giudice ordina al Comune di depositare gli originali delle ricevute di consegna delle raccomandate per dimostrare (o smentire) la notifica dei verbali di accertamento prima dell'ingiunzione da 14mila euro. E in questo passaggio accade la sorpresa: il cittadino multato non contesta le infrazioni ma la notifica dei 10 verbali perché, così sostiene davanti al giudice, non riconosce la sua firma, assicura che non è stato lui a metterla e cita per falso dinanzi al tribunale di Pescara sia il Comune di Pescara che l'Adriatica Risorse. E chiede di disporre il sequestro degli originali dei documenti impugnati per falso, che si trovano alla cancelleria del giudice di pace, con un obiettivo: «Accertare e dichiarare la asserita falsità delle ricevute di consegna relative agli avvisi di accertamento e, conseguentemente, di dichiarare la non utilizzabilità dei documenti impugnati nel giudizio». «PUNTUALE ISTRUTTORIA» Per la giunta Masci, quella del residente multato è una ricostruzione impossibile: adesso, «sulla base della puntuale istruttoria favorevole degli uffici competenti», l'amministrazione ha deciso di resistere in giudizio e ha dato mandato all'avvocatura di adottare «tutti gli atti necessari». |
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