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Data: 24/05/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Per i trasporti in dieci anni 279 miliardi: sei per Roma. Spazio agli interventi per strade e autostrade nelle regioni centrali colpite dai terremoti.

E' piuttosto corposo il capitolo collegato alle Regioni centrali (Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche) colpite dai terremoti 2009-2016. Ci sono circa 10 miliardi di investimenti per migliorare la rete stradale e autostradale. Interventi in vista su A24-A25, Salaria, Tre Valli Umbre, Piceno Aprutina con potenziamento delle corsie e messa in sicurezza delle infrastrutture.


ROMA Un piatto di 279 miliardi da investire in dieci anni (2021-2030) per riscrivere la geografia del sistema italiano della mobilità. Ma solo 6 miliardi sono destinati alla Capitale. D'altro canto è il portato storico delle opere programmate e mai portate a realizzazione. In breve, si tratta di un riordino di tutto ciò che nel tempo si è trascinato e che oggi trova nell'Allegato al Def la sede naturale di una sintesi della politica del governo in materia di infrastrutture. Tutti gli interventi (con risorse già assegnate per 209 miliardi e un fabbisogno residuo di 70) sono stati identificati in base a 4 obiettivi: la transizione ecologica e digitale anche, la competitività delle imprese, la sicurezza e il benessere delle persone e la riduzione delle disuguaglianze tra nord e sud ma anche tra aree interne. Ferrovie, autostrade, porti, città metropolitane: ecco la spina dorsale del Paese da fortificare nel quadro di una strategia di ampio respiro. Sono le ferrovie la voce sulla quale il ministero intende indirizzare la maggior quantità di investimenti: la spesa complessiva sarà di 147,4 miliardi di euro, 104 dei quali già disponibili, ma resta un «gap finanziario ancora significativo», ammonisce il ministro Enrico Giovannini, pari ad altri 43,4 miliardi. In questo comparto si punta al potenziamento dei servizi passeggeri a lunga percorrenza, all'integrazione e al potenziamento delle linee dedicate al trasporto regionale, nonché al forte sviluppo del traffico merci in un'ottica di interconnessione con i porti, gli aeroporti e gli interporti. La seconda voce più consistente riguarda Strade e autostrade, con un costo di 83,5 miliardi, risorse disponibili per 63,2 miliardi e un fabbisogno di 20,3 miliardi. Tra i vari progetti, Giovannini ha fatto riferimento alla statale 106 ionica spiegando che «la scelta del governo di considerare questa infrastruttura alla stessa stregua di altre di grande rilievo segnala l'assoluta necessita di colmare per il Mezzogiorno il gap infrastrutturale esistente».
PORTI E AEROPORTI
Ci sono poi il Trasporto rapido di massa - città metropolitane, con costi per 32,6 miliardi, risorse disponibili per 28,8 e un disavanzo di 3,8 miliardi; i Porti per i quali sono previsti 10,1 miliardi di investimenti, 9,2 dei quali disponibili e 900 milioni ancora mancanti. Per gli Aeroporti è invece previsto un investimento di 3,2 miliardi di euro interamente coperto dalle risorse disponibili tramite il sistema delle concessioni. Il dossier, tra l'altro, attribuisce 6,2 miliardi a Roma Capitale, destinati per il 70% ai lavori della Metro C e alle Ferrovie Roma Lido e Roma-Viterbo, mentre è piuttosto corposo il capitolo collegato alle Regioni centrali (Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche) colpite dai terremoti 2009-2016. Ci sono circa 10 miliardi di investimenti per migliorare la rete stradale e autostradale. Interventi in vista su A24-A25, Salaria, Tre Valli Umbre, Piceno Aprutina con potenziamento delle corsie e messa in sicurezza delle infrastrutture.

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