Data: 16/11/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Pensioni, ora spunta Opzione tutti: uscita anticipata a 62 anni La stima della penalizzazione sulla cifra è tra il 20 e il 30% Resta invariata la misura per le donne con gli stessi requisiti
Riparte oggi il confronto tra Governo e sindacati sulle pensioni. E spunta una novità: Opzione Tutti, che prevede l'uscita anticipata a 62 anni per tutti i lavoratori, prendendo come assegno pensionistico quanto maturato fino a quel momento, con il sistema contributivo. La stima della penalizzazione sulla pensione si aggirerebbe intorno al 20-30%. È certa, invece, l'applicazione, come previsto dalla legge di Bilancio 2022, di Quota 102 insieme alla proroga dell'Ape Sociale, con estensione della platea dei beneficiari, e di Opzione Donna a requisiti invariati, con 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 per quelle autonome e 35 anni di contributi.
APE SOCIALE Per quanto riguarda le misure inserite nella manovra, i sindacati chiedono una revisione della nuova Ape sociale, con l'estensione a tutti i disoccupati di lunga durata o a chi è in cassa integrazione senza prospettive di rientro.Per quanto concerne i nuovi gravosi, la richiesta è di ridurre a 30 anni il requisito contributivo. Non solo: viene proposto di applicare il nuovo elenco esteso anche ai lavoratori precoci, per la pensione con 41 anni di contributi.
QUOTA 102 Entrerà in vigore il 1° gennaio 2022 e consentirà di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi ai lavoratori che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2022. In pratica, la platea è la stessa di Quota 100, ma il provvedimento viene esteso ai nati della classe 1958, avendo la nuova misura durata semplicemente annuale. La nuova Quota alza, dunque, di due anni il requisito anagrafico di Quota 100, lasciando intatto quello contributivo. Una volta maturato, il diritto a Quota 102 si cristallizza: significa che può essere esercitato anche successivamente. Per questo motivo, sono state elaborate delle previsioni di uscita anticipata con un orizzonte temporale quinquennale. Chi non rientra nei requisiti richiesti, dovrà attendere di maturare la pensione ordinaria prevista dalla Legge Fornero: 67 anni e 20 di contributi per quella di vecchiaia oppure 42 anni e dieci mesi (uno in meno per le donne) per quella anticipata, a patto però di aver maturato un assegno pari ad almeno 2,8 volte quello minimo.
I NUMERI Secondo le stime del Governo contenute nella Relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge di bilancio 2022, i pensionati che potrebbero uscire dal mondo del lavoro per effetto di Quota 102 sarebbero 16.800 nel 2022, 23.500 nel 2023, 15.100 nel 2024, 5.500 nel 2025 e circa 1.000 nel 2026. Diverse le previsione dei sindacati che indicano, nell'immediato, l'uscita dal lavoro di circa 15mila potenziali beneficiari, a cui si aggiungono coloro che compiono 64 anni nel 2022 e che non erano finora rientrati in Quota 100 per mancanza del requisito contributivo: in tutto sarebbero circa 34mila persone ma, escludendo chi poteva usufruire di Quota 100, si scende a circa 8.500 possibili beneficiari contro i 110.000 di Quota 100. Da qui, la richiesta dei sindacati di modificare Quota 102 e annettere anche i nati del 1960. I COSTILe previsioni di spesa del ministero dell'Economia quantificherebbero in circa 176 milioni di euro il costo annuale di Quota 102. Nei prossimi quattro anni, tuttavia, la spesa pubblica per questa misura supererebbe 1,6 miliardi di euro, incamerando i minori oneri di Quota 100 dal 2024 che ammontano a 1,8 miliardi. Il picco dei costi sarebbe previsto per il 2023 con 679,3 milioni di euro, quando sarebbero stimate 23.500 uscite con pensione anticipata a 64 anni.
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