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Data: 30/12/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Pensioni, ecco che cosa cambierà nel 2021. Tra le novità della prossima legge di Bilancio: la proroga di Opzione donna e quella dell'Ape sociale. Si lavora su quota 102

Il 2O21 sarà un anno di passaggio per il sistema pensionistico italiano in attesa di una riforma che metta ordine (e tranquillità) in una materia che resta incandescente. Non dobbiamo dunque attenderci interventi significativi ma molte conferme, alcuni aggiustamenti. Vediamoli. Gli iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria continueranno ad andare in pensione con i requisiti ancora in vigore quest'anno: pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne; la pensione di vecchiaia: 67 anni con almeno 20 anni di contribuzione; Quota 100: 62 anni e 38 anni di contributi. Per le pensioni anticipate viene previsto un differimento nell'erogazione del primo assegno per effetto di una finestra di tre mesi dalla maturazione del requisito contributivo. Lo stesso vale per chi usufruisce della quota 100 (finestra che diventa di 6 mesi per i dipendenti pubblici).Per chi non ha versato contributi accreditati prima del 31 dicembre 1995 (o per chi opta per il computo nella gestione separata dell'Inps) ci sono anche altri due canali di pensionamento: a 64 anni unitamente a 20 anni di contribuzione effettiva (cioè con esclusione della sola contribuzione figurativa) a condizione che l'importo dell'assegno non risulti inferiore a 2,8 volte il valore dell'assegno sociale (circa 1.280 euro lordi mensili); a 71 anni unitamente ad almeno 5 anni di contribuzione effettiva.
LA LEGGE DI BILANCIO 2021La legge di Bilancio 2021 prevede, come già anticipato nelle scorse settimane, la proroga di un anno di Opzione donna, la misura che dà l'opportunità alle lavoratrici dipendenti e autonome di lasciare in anticipo il lavoro pagando però la penalità di un ricalcolo dell'assegno interamente con il sistema contributivo. Attualmente sono ammesse alla misura le nate entro il 1961 (1960 le autonome) con 35 anni di contributi raggiunti al 31 dicembre 2019. Nel 2012 l'Opzione donna riguarderà anche le nate tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 1962 (1961 per le autonome) che abbiano raggiunto i 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2020. Per raggiungere il requisito contributivo di 35 anni non è ammesso il cumulo dei contributi (vanno perfezionati in una unica gestione previdenziale con la conseguenza che spesso è necessario procedere ad una costosa ricongiunzione dei periodi assicurativi). Come alternativa alla ricongiunzione da quest'anno l'Inps ha dato la possibilità di riscattare la laurea con il sistema agevolato (dl n. 4/2019) anche riferita a periodi anteriori al 1996 e poi chiedere la liquidazione della pensione con Opzione donna. La misura è utile per raggiungere i 35 anni necessari al pensionamento senza pagare le alte cifre richieste dal ricongiungimento.La seconda novità della legge di bilancio è la proroga dell'Ape sociale per tutto il 2021 alle condizioni previste: 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi a seconda del profilo di tutela) con il regime delle tre finestre temporali (31 marzo, 15 luglio e 30 novembre) per la presentazione delle domande.Altro punto da segnalare è la possibilità di ottenere la copertura piena dell'anno ai fini del diritto alla pensione anche a favore dei lavoratori o lavoratrici dipendenti in regime di part-time verticale. Chi ha subito la contrazione dell'annualità contributiva per il fatto di non lavorare in alcuni mesi dell'anno potrà comunque ottenere 52 settimane utili ai fini del diritto a pensione a condizione di avere ottenuto una retribuzione non inferiore al minimale. La novità, a seconda della carriera lavorativa, può significare l'accesso alla pensione con un certo anticipo rispetto a quanto preventivato sino ad oggi. Infine, quanto a quota 100 e alla flessibilità in uscita, nelle prossime settimane governo e sindacati apriranno il confronto a partire dall'ipotesi 102: 64 anni di età e 38 di contributi, con gli anni di anticipo calcolati con il contributivo puro. Possibili soglie più basse (62 anni) per chi svolge lavori gravosi.

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