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Data: 09/04/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Pensioni, come cambieranno? Da quota 41 alla staffetta generazionale: tutte le ipotesi

L’osservatorio

Il cantiere della riforma delle pensioni è aperto. In attesa di formulare una proposta, in vista della quale il ministero del Lavoro ha già avviato il confronto con i sindacati, la ministra Marina Calderone a fine marzo ha firmato un decreto per attivare un osservatorio che avrà il compito di monitorare la spesa previdenziale e analizzare le politiche di revisione del sistema pensionistico. L’obiettivo è verificare quanto siano sostenibili per il bilancio statale ulteriori forme di uscita anticipata dal lavoro e fare una sintesi degli interventi che possano favorire il rilancio della previdenza complementare.

Il nodo di Quota 41

Quota 103, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, rimarrà in vigore solo fino a dicembre 2023. Per il dopo l’ipotesi caldeggiata dalla Lega è introdurre Quota 41 ovvero un meccanismo che consenta di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Ma questo è un obiettivo che il governo si è dato nell’arco della legislatura e che richiede una verifica delle coperture finanziarie. Secondo le stime dell’Inps questo meccanismo potrebbe costare più di 4 miliardi il primo anno di attivazione per poi crescere toccando i 75 miliardi in dieci anni. Troppi secondo una fetta della maggioranza. Non si può escludere quindi che prima di arrivare a questo per il 2024 il governo decida di ricorrere a una soluzione transitoria: una delle ipotesi è una proroga di quota 103 per un anno. Per poi trovare una soluzione strutturale per il 2025.

Flessibilità in uscita dopo Quota 103

Uno dei temi sul tavolo è quello della flessibilità in uscita. La ministra del Lavoro nei mesi scorsi aveva lasciato intendere che il sistema attuale legato all’Ape sociale potrebbe essere esteso. «Non ho preclusioni all’interno del sistema contributivo a ragionare su una flessibilità allargata, più ampia di quella attuale. Tutto deve basarsi sulla necessità di dare risposte in termini di sostenibilità, non solo del sistema, anche di assegno pensionistico che si riceve», aveva detto a febbraio dopo il confronto con le parti sociali.

Previdenza complementare

Un altro tema sul tavolo è quello della previdenza complementare. La ministra Calderone ha ribadito l’importanza di rafforzare il secondo pilastro ed è tornata sulla questione a fine marzo, rispondendo a un question time alla Camera. In quell’occasione ha spiegato che il nuovo osservatorio «avrà il compito di sintetizzare proposte di interventi utili al rilancio del sistema della previdenza complementare, necessario a garantire un importo complessivo dignitoso per i futuri trattamenti pensionistici calcolati con il metodo contributivo».

La staffetta generazionale

L’Osservatorio, ha spiegato la ministra del Lavoro Marina Calderone, dovrà prestare «particolare attenzione ai sistemi di prepensionamento e ricambio generazionale, per verificare la sostenibilità di forme di anticipo pensionistico che non gravino unicamente sulla spesa pubblica ma consentano un ciclo virtuoso fra lo Stato, i datori di lavoro e i lavoratori prossimi alla pensione». Gli esperti saranno chiamati a «verificare l’efficacia» e «la sostenibilità di ulteriori forme di staffetta generazionale, studiando anche l’introduzione di misure rivolte specificatamente alle piccole e medie imprese con il sostegno della bilateralità».


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