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Data: 04/10/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Pensione, per le donne spunta quota 84 (con 64 anni e 20 di contributi): le ipotesi di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Lo abbiamo scritto molte volte: l’obiettivo del governo Meloni è riconfermare Quota 103 anche per il 2024. E poi «vedere come si può allargare» (per dirla con il sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, Claudio Durigon). In sostanza, dati i vincoli di bilancio e le prospettive non rosee uscite dalla Nadef, con la prossima manovra l’esecutivo rinuncia alla grande riforma sulle pensioni promessa e non andrà molto oltre alla riproposta anche per il prossimo anno dell’uscita anticipata dal lavoro (rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero) con 41 anni di versamenti e 62 anni di età. Ci sarà una proroga anche per l’Ape sociale, mentre per Opzione donna, lo stesso Durigon aveva spiegato che il governo sta«cercando di capire come dare un ristoro alle donne». La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, non fa mistero che vorrebbe ripristinare Opzione donna così com’era prima dell’intervento voluto da Giorgia Meloni e che l’ha limitata a un gruppo ristretto di lavoratrici (come le caregiver o quelle che hanno un’invalidità superiore al 74%). Deve però fare i conti con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che non ha mai aperto a questa possibilità per via dei costi della misura. Per contro, però, i paletti introdotti hanno praticamente azzerato per le donne questa via anticipata alla pensione (le domande non sono state, infatti, più di un migliaio). Ora, dunque, urge trovare una terza via per non penalizzare le donne, dato che - come sappiano - hanno in media meno contributi degli uomini, cosa che impedisce loro di accedere allo scivolo di Quota 103. Vediamo quali sono le ipotesi sul tavolo.

Cos’è Quota 84

Con Opzione donna che resterà limitata così com’è ora e con l’Ape social femminile scontata per le madri (meno 12 mesi per ogni figlio sui requisiti contributivi di 30 anni per poter accedere alla forma di previdenza anticipata per caregiver e disoccupate e sui 36 anni per le occupate in lavori gravosi), la nuova ipotesi alla quale pare stiano lavorando i tecnici del ministero riguarda una pensione anticipata per le donne che hanno raggiunto 64 anni di età e 20 anni di contributi. La potremmo definire una Quota 84 e chi vi aderirà vedrà calcolato il proprio assegno interamente con il metodo contributivo.
Secondo quanto riporta il Messaggero, questo scivolo potrebbe non avere il vincolo di aver maturato una pensione che sia almeno 2,8 volte la minima. La soglia potrebbe infatti essere abbassata a 2 o 2,5 volte la minima.

Le differenze tra Quota 84 e Opzione donna

L’ipotesi Quota 84 differisce dalla vecchia Opzione donna, che permetteva di andare in pensione a 58 anni con 35 di contributi. Con Quota 84, l’età contributiva è molto più bassa (20 anni contro 35), mentre quella anagrafica si avvicina molto di più a quella prevista dall’attuale regime pensionistico. Inoltre, c’è il problema del ricalcolo col sistema contributivo, che fa perdere una quota importante dell’assegno. Cosa ampiamente dimostrata dalla stessa Opzione donna, che ha visto un taglio del 20-30%. Nel caso però di Quota 84, con un pensionamento a 64 anni, il taglio dovrebbe essere più contenuto.


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