PESCARA - In soli 14 mesi due governi e due ministri (per altro di due diversi partiti) che si sono passati la staffetta al Mit, il dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti da cui dipende anche la sorte delle autostrade A24 e A25, principale asse di collegamento viario tra Lazio e Abruzzo. Poi c'è Bruxelles, dove giace il Piano economico finanziario presentato dalla concessionaria Strada dei Parchi, osservato dalla Ue e fermo lungo l'asse Roma-Bruxelles dal settembre scorso in attesa che proprio il Mit risponda alle osservazioni sul Pef formulate dall'Europa. Le bizze della politica e i tempi della burocrazia che continuano a fare da ostacolo, ormai da anni, su due questioni serie: la messa in sicurezza della A24 e A25, che con decine di viadotti e gallerie attraversano un territorio ad alto rischio sismico, nel cuore dell'Appennino, e il caro pedaggi: la brutta sorpresa che si presenta puntualmente la notte del 31 dicembre, quando gli automobilisti si accostano ai caselli per staccare il primo ticket dell'anno. Sorpresa che quest'anno rischia di arrivare con un mese di anticipo, visto che l'ennesima proroga concessa da Strada dei Parchi per tenere ancora congelati gli aumenti previsti nel 2019 (+19,2%) scadrà il prossimo 30 novembre e c'è appena un mese di tempo per evitare il salasso. Una stangata a cui si aggiungerà quella del 31 dicembre (ancora da quantificare) se Bruxelles non dovesse dare il via libera al Piano economico finanziario presentato al Mit dalla società del gruppo Toto. Ecco perchè dopo l'ennesimo incontro sul caro pedaggi avuto nei giorni scorsi con il neo ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Paola De Micheli, i sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo hanno diramato una nota all'insegna della prudenza: «Comunichiamo di avere reiterato le richieste più volte avanzate al Mit insistendo per una soluzione definitiva e strutturale del problema che porti, nell'immediato, alla eliminazione del rischio di aumento delle tariffe dal prossimo primo dicembre. Il Ministero - prosegue la nota - nel condividere tali obiettivi, si è impegnato a riconvocarci prima del 30 novembre per condividere il percorso amministrativo comune che dovrà portare al raggiungimento della soluzione strutturale necessaria per il blocco definitivo della tariffa e alla velocizzazione degli interventi di messa in sicurezza sull'intera tratta autostradale».
TONI Insomma, i toni non sono più da ultimatum, dopo le barricate alzate nel recente passato, ma c'è la consapevolezza che il tempo a disposizione è quello che è. La neo ministra dei Trasporti ha assicurato la delegazione guidata dal sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, che saranno inoltrate in tempi brevissimi le risposte ai chiarimenti chiesti dalla Ue (osservazioni arrivate per altro al Mit solo lo scorso settembre). Inoltre ha annunciato una nuova convocazione della concessionaria Strada dei Parchi, che farà seguito all'incontro già avvenuto nelle scorse settimane, per cercare di accelerare tutto l'iter del procedimento.
Dal canto suo la società del gruppo Toto ribadisce che senza l'approvazione del nuovo Piano economico finanziario, con una previsione di investimenti per 3,1 miliardi (di cui 2 a carico dello Stato e il resto della concessionaria) sarà impossibile scongiurare l'aumento dei pedaggi. Aumenti che scatterebbero automaticamente - compresi quelli ancora da quantificare del prossimo 31 dicembre - in quanto legati al vecchio contratto e che solo dopo l'approvazione del nuovo Pef sarà possibile modificare. Così dopo i tanti sopralluoghi sotto i viadotti della A24 e A25, che hanno visto protagonista il precedente ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli (anche a beneficio delle telecamere visto che in febbraio incombevano le elezioni regionali); dopo il braccio di ferro con i sindaci, le associazioni dei consumatori e di categoria, dagli autostrasportatori alla Cna, a Confindustria, si riparte a bocce ferme. Con il rischio che i quasi 22 euro di pedaggio sborsati oggi sulla tratta Pescara-Roma, da casello a casello, subiscano un aumento del 20% fra meno di 5 settimane. E chissà di quanto con il nuovo anno.