Data: 19/11/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Pedaggi, ecco l'atto che può fermare i rincari Il caso A24 e A25, il deputato D'Alessandro (Italia Viva) presenta un emendamento al decreto sisma
PESCARA Un emendamento al "Decreto terremoto", che in questi giorni è discussione alla Camera per la conversione in legge, per bloccare gli aumenti dei pedaggi autostradali su A24 e A25. Lo ha presentato il gruppo parlamentare di Italia Viva. Tra i firmatari, oltre a Silvia Fregolent, Giuseppina Occhionero e Lucia Annibali, c'è anche il deputato abruzzese Camillo D'Alessandro. L'arco temporale per il quale, in caso di approvazione, dovrebbe scattare il blocco degli aumenti, è quello compreso tra il primo gennaio del 2019 e il 31 dicembre del 2021. Un arco di tempo che, tuttavia, consentirebbe di chiudere la partita dell'approvazione del nuovo piano economico finanziario. Una storia, questa, che si trascina ormai da anni, e per la quale il Consiglio di Stato (a cui si era rivolta Strada dei Parchi), aveva ordinato al Mef di provvedere entro lo scorso 30 ottobre. Tornando all'emendamento, per tutta la durata del periodo di sospensione degli aumenti, si legge nell'emendamento, dovrebbero essere in vigore le tariffe del 2017. Nello stesso momento viene annullato l'obbligo da parte del concessionario a versare all'Anas le rate da 55,8 milioni l'anno (riferite alle annualità 2017, 2018 e 2019), stabilite nella Convenzione unica. Rate con le quali il concessionario potrebbe (oltre che calmierare le tariffe), anche procedere agli investimenti sulla rete autostradale. L'importo corrispondente sarebbe dunque trattenuto dalla concessionaria a titolo di ristoro del mancato introito derivante dalla sospensione degli aumenti. Resterebbero ferme, tuttavia, tutte le altre rate da corrispondere. Agli eventuali conguagli si provvederebbe entro il 31 dicembre del 2022. Qualche problema potrebbe porsi per quanto riguarda la copertura finanziaria dell'intera operazione, ma dovrebbe essere ancora una volt ail Mef a chiarire questo aspetto. E nel frattempo la data del 30 novembre, vale a dire la scadenza dell'ulteriore proroga all'aumento dei pedaggi, si avvicina pericolosamente.
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