Data: 25/10/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Patto fra quattro Regioni per rialzarsi dopo il virus. Intesa tra Abruzzo, Marche, Molise e Puglia per rilanciare la dorsale adriatica Ferrovie, autostrade, porti e aeroporti: l'obiettivo è potenziare le infrastrutture
GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RAI TGR ABRUZZO/MOLISE, TVSEI E RETE8 - PRELEVA IL PROTOCOLLO D'INTESA SOTTOSCRITTO DALLE QUATTRO REGIONI ADRIATICHE PESCARA Ferrovia, autostrade, porti e aeroporti. Sono i nodi strategici del progetto di rilancio della dorsale adriatica centromeridionale. La dimensione è quella sinergica, grazie a un'intesa che unisce le regioni Abruzzo, Marche, Molise e Puglia. Ieri mattina a Pescara è stato siglato un protocollo volto a definire una strategia unitaria di sviluppo da sottoporre al Governo. Firmatari i presidenti delle quattro Regioni, rispettivamente Marco Marsilio, Francesco Acquaroli, Donato Toma e Michele Emiliano. Quest'ultimo, assente all'incontro "Maap, nuove direzioni per unire l'Italia", per impegni legati alla gestione dell'emergenza coronavirus, apporrà la sua sottoscrizione nei prossimi giorni. CORRIDOIO ADRIATICO. «Abbiamo condiviso un protocollo per lo sviluppo del corridoio adriatico e non nascondo emozione e orgoglio per aver raggiunto questo importante obiettivo», ha dichiarato il presidente Marsilio, nella veste di coordinatore dei presidenti delle quattro Regioni. Il progetto, svolta per il rilancio del corridoio adriatico, arriva in un anniversario importante per le Regioni. A cinquanta anni dalla loro istituzione (avvenuta nel 1970), «è forse la prima volta» ha sottolineato Marsilio «che si fa un ragionamento di così ampio respiro. Una situazione nuova che mette queste Regioni nelle condizioni di proporre al Governo nazionale e, per il suo tramite, all'Europa, il tema del recupero del divario infrastrutturale che colpisce la dorsale adriatica centromeridionale». «Le parti», si legge nel protocollo «mirano all'incorporazione nella Ten-T (la rete transeuropea dei trasporti, ndc) dell'intera dorsale adriatica, nella sezione "Ancona-Bari", completando la rete centrale con un vero e proprio anello mancante sia ferroviario che stradale per rafforzare la competitività dell'Europa e in particolare della Regione Adriatico - Ionica».
LINEA FERROVIARIA. La partita giocata dalle quattro Regioni si sviluppa su quattro campi. Il primo è l'infrastruttura ferroviaria. Se la dorsale tirrenica è connessa ad alta velocità, con treni «che corrono fino a 300 chilometri all'ora, sul versante adriatico non raggiungono neppure i 200», ha detto Marsilio. L'intesa trova un primo step proprio nel portare i treni della linea adriatica a raggiungere almeno i 200 chilometri all'ora di media su tutto il tracciato, per poi «aprire un capitolo di trattativa con il Governo, per progettare una vera nuova Alta Velocità che possa diminuire le differenze sia in relazione al trasporto merci che per il trasporto dei passeggeri, nell'ottica di favorire il turismo, il lavoro e il commercio».
AUTOSTRADE. Il secondo capitolo dell'intesa riguarda il potenziamento dell'arteria autostradale. «La A14», ha detto ancora Marsilio, «è un'autostrada vecchia e superata, che sconta decenni di ritardo infrastrutturale. Ha una terza corsia che si interrompe, servendo solo gran parte delle Marche, tagliando fuori Abruzzo, Molise e Puglia».
PORTI E AEROPORTI. L'ultimo fronte tocca i porti e gli aeroporti. Tra gli interventi strategici contenuti nel protocollo: la risoluzione dei problemi logistici attraverso l'aumento della ricettività dei bacini portuali e la realizzazione di infrastrutture di collegamento tra i porti e le reti ferroviaria e stradale, ma anche lo sviluppo delle Autostrade del Mare, in direzione est-ovest tra i porti delle due coste dell'Adriatico e nord-sud con l'interconnessione al sistema portuale dell'alto Adriatico (Trieste, Venezia e Ravenna). SINERGIA. Punto di forza del progetto è la dimensione sinergica dell'intesa, che mette insieme quattro Regioni e circa 7 milioni di abitanti. «Ci presentiamo di fronte al Governo unitariamente per proporre quegli interventi infrastrutturali che sono la base minima per parlare di una vera resilienza dei nostri territori», ha ribadito Marsilio. «Le infrastrutture rappresentano elementi essenziali per progettare la capacità di rilancio dei nostri territori e renderli davvero competitivi», ha dichiarato il presidente delle Marche Acquaroli. «La dorsale adriatica è stata oggettivamente penalizzata a 360 gradi rispetto alla possibilità di creare ulteriore sviluppo e alla capacità di immaginare un ampliamento delle relazioni a livello interregionale ed internazionale». «Da soli non si va da nessuna parte se si intende costruire il futuro e con questa intesa abbiamo già fatto un passo nel futuro», ha aggiunto Toma, presidente del Molise. «Solo attraverso questo spirito di condivisione riusciremo a intercettare quella fetta di risorse finanziarie che dovrebbero arrivare in Italia nei prossimi mesi», ha concluso Claudio Michele Stefanazzi, capo di Gabinetto della Regione Puglia.
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