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Data: 24/08/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

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Roberto Battiston: «Dopo 130 mila morti non si può essere tolleranti con chi rifiuta il certificato». GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR MOLISE


 
Roberto Battiston: «Dopo 130 mila morti non si può essere tolleranti con chi rifiuta il certificato»

Con Roberto Battiston, docente di Fisica Sperimentale dell'Università di Trento, abbiamo analizzato i numeri e la tendenza dell'epidemia in Italia.
Professor Battiston, qual è la situazione della pandemia da Covid-19 in Italia?
«Da fine giugno, dopo quattordici settimane di decrescita, sono aumentati i nuovi contagi: da 500-800 al giorno si è arrivati a settemila a fine luglio. Questo è stato causato dalla diffusione, soprattutto nel mese di giugno, della variante Delta. La risalita dei contagi però è tre o quattro volte più lenta rispetto all'autunno, così come i contagiati che finiscono in ospedale per una condizione sintomatica grave sono tre volte in meno rispetto a prima. Si temeva che anche in Italia avremmo visto i numeri che oggi ci sono in Inghilterra ma in Italia il conteggio si è fermato a una media di cinque-settemila nuovi contagi. Ad oggi, solo il 2% circa degli infetti finisce in ospedale e di questi, il 10% finisce in terapia intensiva e una frazione muore e si tratta sempre di persone non vaccinate».
In numeri, quanti sono i non vaccinati?
«Ci sono circa 12 milioni le persone vaccinabili ma non vaccinate. La prossima ondata di Covid colpirà seriamente solo una parte di questa porzione di cittadini. L'epidemia ha un diverso impatto su coloro che sono vaccinati una o due volte oggi 77% della popolazione vaccinabile rispetto ai non vaccinati, il restante 23% degli italiani, escludendo i ragazzi sotto i 12 anni. I primi subiscono conseguenze leggere, per lo più la quarantena e quasi mai finiscono i terapia intensiva; i secondi subiscono le stesse percentuali di rischio di ospedalizzazione e di decesso viste durante le precedenti ondate».
In autunno si rischiano ospedali stracolmi di non vaccinati?
«Ad oggi siamo attorno a un Rt nazionale di 1,05, in discesa: se questo dato scenderà sotto l'1, il totale degli infetti inizierà a diminuire e di conseguenza il numero di ricoveri di non vaccinati sarà comunque abbastanza contenuto. Se invece l'Rt riprendesse a crescere, il rischio di sovraffollamento degli ospedali crescerà proprio a causa dei non vaccinati. Basti pensare che in cinque settimane i morti quotidiani in Italia sono già decuplicati: siamo passati da cinque al giorno a fine giugno ai cinquanta attuali e la crescita è esponenziale. Siamo quindi in una situazione per cui nel Paese l'epidemia cresce lentamente ma nelle ultime settimane si è comunque accumulata una quantità sufficiente di casi gravi ospedalizzati, tale da alimentare quella frazione di casi letali in modo visibilmente crescente. E sono tutti non vaccinati».
Il green pass è uno strumento davvero utile?
«Il green pass sta facendo la sua parte nel contenimento dell'epidemia: protegge sia i non vaccinati e dà la possibilità ai vaccinati di beneficiare delle quasi totalità delle attività quotidiane con rischi molto ridotti. È uno strumento fondamentale che, insieme alla campagna vaccinale, giorno dopo giorno sta erodendo il pericolo dovuto all'epidemia. Sta anche aumentando il numero dei vaccinati: sono in media 180-200mila ogni giorno, con il rapporto tra richiami e nuovi vaccinati a favore dei secondi. Entro ottobre probabilmente si arriverà poi all'80% di cittadini vaccinati e ad oggi anche un 1% in più nella vaccinazione ha conseguenze positive per tutto il Paese».
Eppure ci sono ancora molte resistenze verso i vaccini.
«Stiamo finalmente piegando un'epidemia che ha già provocato 130.000 morti: chiunque sostenga di non usare strumenti come il vaccino o il green pass, non è un no-vax o un no-green pass, è qualcuno a cui non interessa il benessere complessivo della società, incluso il proprio. Non si può essere tolleranti o comprensivi con chi contribuisce a trascinare questa epidemia nel tempo, contribuendo così ad aumentare il numero complessivo di perdite di vite umane».
Alcuni aspettano che si crei l'immunità di gregge.
«Chi consapevolmente non si vaccina, non si illuda di usufruire dell'immunità di gregge creata da altri perché con la variante Delta servirà almeno l'88% dei vaccinati, cosa che in Italia per ora non si raggiungerà, dato che, ad esempio, non vacciniamo i bambini tra i 0 e i 12 anni, pari al 12% della popolazione. Chi oggi non è vaccinato, sarà esposto ai focolai del Covid per i prossimi mesi o anni, condannandosi ad un pericolo prolungato che potrebbe facilmente evitare».

24 AGOSTO 2021 il messaggero

 

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