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Data: 09/11/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Panoramica, tagli in busta paga gli autisti accusano. Il silenzio imbarazzato della politica di fronte allo sciopero che ha portato i lavoratori a protestare davanti al Comune

I sindacati contro Ferrara: «Traditi gli impegni assunti in campagna elettorale» Si va allo stop di 24 ore. GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RETE8 - TVSEI - METRONEWS24


Uno sciopero nella indifferenza totale delle istituzioni, per richiamare l'attenzione su una vertenza senza sbocco ma con i sindacati pronti a indire una nuova astensione dal lavoro per 24 ore, con sit in sotto la sede della Regione. Ieri ha fatto registrare una massiccia adesione lo stop di quattro ore indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal (non ha partecipato l'Ugl) che ha portato davanti al Comune i lavoratori della Panoramica che protestano per la disdetta unilaterale, decisa un anno fa dall'azienda, del contratto di secondo livello. In ballo una decurtazione in busta paga di circa 300 euro. «Noi abbiamo voluto evidenziare il silenzio che abbiamo definito imbarazzante da parte dell'amministrazione comunale, ricordo che il sindaco si era impegnato in prima persona in campagna elettorale - ha detto Franco Rolandi, segretario regionale Filt Cgil -. Addirittura il giorno stesso delle elezioni partecipando telefonicamente a un'assemblea con tutti i lavoratori, si era impegnato a risolvere il problema definendo scandaloso sia l'atteggiamento aziendale, ma anche quello di chi aveva governato l'amministrazione comunale. Mettiamo sotto accusa anche la politica regionale: qui ci sono tanti consiglieri eletti in questa provincia, la politica dei trasporti è governata e amministrata a livello regionale, ci chiediamo come si possa giustificare questo silenzio dal momento in cui l'imprenditore ha sferrato dei duri attacchi nei confronti della Regione».
LE REAZIONI Per Andrea Mascitti, segretario interregionale Abruzzo e Molise della Fit Cisl, «al danno si aggiunge la beffa, perché ai diversi passi indietro dell'azienda si è unita la decurtazione di 430mila euro da parte del Comune, che - sottolinea - ha inciso definitivamente sul tentativo di conciliazione: per i lavoratori a fronte di una minore remunerazione è arrivato anche un sovraccarico dei turni per effetto della ricomposizione dell'organizzazione del lavoro. La situazione è davvero al limite, il clima fra i lavoratori è preoccupante è non so quanto riusciremo a mitigare gli umori». Dice Luciano Lizzi della Faisa Cisal: «Dopo la disdetta ricevuta l'anno scorso abbiamo tentato la composizione di un tavolo per cercare di sbloccare la situazione, non siamo approdati ad alcun risultato. Abbiamo osservato che invece che nelle altre realtà come L'Aquila, la Regione unitamente alle amministrazioni comunali sono intervenuti per sanare situazioni similari. Invece in questa realtà noi non siamo riusciti ad ottenere nulla nemmeno dalla politica né regionale né comunale. Questo ci lascia basiti perché ci riteniamo cittadini di serie B, ma anche politici di serie B non mi sembra che sia un ottimo viatico».


 


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