PESCARA Due chilometri di coda, dopo Pescara Sud e in direzione Ancona a causa della "riduzione" delle corsie, come testimonia la foto scattata alle 18 al casello di Ortona. Il tratto abruzzese della A14, ormai, «è un'emergenza nazionale», e per questo motivo deve essere sospeso subito il pagamento dei pedaggi. È un coro a più voci, quello indirizzato ai vertici del Mit da politici di vari schieramenti, a cominciare dal deputato Camillo D'Alessandro (Italia Viva), a cui si aggiungono Daniela Torto, Fabio Berardini e Antonio Zennaro, parlamentari del Movimento Cinque Stelle, e la voce degli autotrasportatori, che parlano di situazione drammatica. E intanto, Autostrade per l'Italia rende noto che «per programmati lavori di manutenzione agli impianti nelle gallerie», chiude il tratto tra Atri Pineto e Pescara nord, verso Pescara/Bari dalle 22 di domani alle 6 di giovedì. Off limits anche l'area di servizio Torre Cerrano ovest. «Non saremo certo noi», dice il presidente di Cna-Fita Abruzzo, Gianluca Carota, «a sottovalutare problemi di sicurezza delle persone e dei mezzi, ma la situazione ora si sta facendo davvero insostenibile, ed è per questo che facciamo appello a tutti i soggetti coinvolti affinché, con senso di responsabilità, agiscano ciascuno per le proprie competenze, per risolvere questi problemi». Una situazione, dice Carota, particolarmente pesante soprattutto se si considera che alle attuali chiusure potrebbe aggiungersi quella del viadotto del Cerrano, oltre a quella già in atto del casello di Roseto che «comporterà disagi seri agli autotrasportatori, soprattutto perché in caso di neve non potranno accedere all'autoporto di Roseto, individuato dal piano neve 2020 come stallo per i mezzi pesanti». Attualmente sono 8 i viadotti sequestrati dalla procura di Avellino lungo la tratta abruzzese della A14, da Vasto Sud a Val Vibrata, come si vede nella tabella pubblicata a fianco. La tratta abruzzese è interessata da limitazioni e ostacoli di varia natura, a causa dei quali la circolazione avviene molto al di sotto degli standard che sono tipici delle autostrade. Una circostanza, questa, per la quale in molti si chiedono se sia normale continuare a chiedere il pagamento integrale del pedaggio, a fronte di un servizio che presenta svariate criticità, non ultimi code, rallentamenti. «Facendomi tramite della preoccupazione di migliaia di utenti», dice D'Alessandro rivolgendosi al ministro alle infrastrutture Paola De Micheli, «del loro diritto al servizio regolare e sicuro, non solo delle Marche e dell'Abruzzo, ma di tutti coloro che percorrono, da nord a sud, la dorsale autostradale adriatica, di rispondere con urgenza al fine di garantire la sospensione temporanea dei pedaggi e la certezza dei tempi per le opere necessarie al ripristino della normalità, unica circostanza che può legittimare la pretesa dei pedaggi ordinari». La lettera è stata inviata il 4 dicembre. «Nel confronto -scontro tra governo e concessionario», aggiunge D'Alessandro, «nel quale si parla addirittura di revoca della concessione, io voglio che anche la partita Marche-Abruzzo venga inserita nel dossier». La presa di posizione del M5S «non vuole essere una critica alla Procura di Avellino che anzi», scrive Torto, «sta giustamente procedendo con tutte le verifiche del caso. Al contrario, il mio vuole essere un invito ad abbassare le tariffe autostradali, almeno fino a quando non verrà ristabilita la piena viabilità».