Data: 12/07/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Ore 10: torna il treno nella Val di Sangro dopo 18 anni di attesa. Bene il test sperimentale per collegare costa e paesi interni Da qui a un anno l'attivazione del nuovo servizio turistico.
Paolucci (PD) e D'Alessando (IV) «Progetto grazie solo al centrosinistra» VILLA SANTA MARIA Alle 10 spaccate, annunciato da un energico fischio, l'Aln776 di Tua fa il suo ingresso nella rinnovata stazione di Villa Santa Maria. Da 18 anni quei binari non vedevano il passaggio del treno. La prima corsa prova sui 25 chilometri che collegano Archi e Villa Santa Maria è stata accolta da cittadini festanti ad ogni tappa del suo percorso. È il primo passo per testare la fattibilità di riapertura della linea ferroviaria storica Fossacesia-Archi-Castel di Sangro, che collega la Costa dei trabocchi ai monti abruzzesi. «È la prima tratta di un percorso che complessivamente mostrerà l'Abruzzo più bello», dice il presidente di Tua spa, Gianfranco Giuliante, «una linea inattiva da 18 anni, difficile per i tanti passaggi a livello presenti, ma che siamo riusciti con impegno a rimettere in piedi, per lo meno in termini di prova. Il test è riuscito, il paesaggio è bellissimo. Abbiamo incontrato per strada cittadini festanti che applaudivano il passaggio del treno, che dopo 20 anni torna sui loro territori. Il treno diventa ambasciatore della presenza in alcune zone e paesi dell'entroterra che si sentono marginalizzati: attraverso il treno che riparte e riporta turisti potranno attivare tutta una serie di attività». L'iniziativa della Divisione ferroviaria di Tua, diretta da Enrico Dolfi, è ribattezzata "L'Abruzzo in treno", anche se ricorda molto da vicino il Treno della Valle, servizio turistico di Sangritana (che ne detiene il marchio) interrotto nel 2006. «Oggi è un momento di ripartenza», commenta il sindaco di Villa Santa Maria, Giuseppe Finamore, «non vediamo il nostro paese come punto di arrivo, bensì di partenza per congiungere Castel di Sangro. So che ci sono investimenti importanti che verranno fatti durante l'anno e che porteranno al completamento della linea».Tra ottobre e novembre, intanto, verrà appaltato l'intervento da 14 milioni di euro per l'ultima parte, il tratto che collega Ateleta a Castel di Sangro. «Per mettere a posto tutta la linea fino a Castel di Sangro», precisa il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, arrivato a bordo del treno insieme ai vertici Tua, «dobbiamo attendere anche la fine dei lavori dell'Anas sulla Fondovalle Sangro, frenati al momento da alcune difficoltà operative. Con prudenza potremmo dire che da qui a un anno saremo pronti per attivare il servizio turistico, anche se contiamo di farlo molto prima. Ma non ci accontentiamo: lavoreremo con i ministeri competenti e Rfi per ottenere anche le autorizzazioni per riattivare il trasporto dei pendolari. Come Regione Abruzzo puntiamo molto sul treno, in controtendenza rispetto ai decenni di storia recente», sottolinea Marsilio, «quando si sono abbandonate tratte come questa, sono diminuite le frequenze delle corse e aumentati i tempi di percorrenza. Oggi riattiviamo nuove tratte, riallestiamo quelle che c'erano, progettiamo nuovi tracciati come il collegamento dell'Aquila con Roma, acquistiamo nuovi treni, anche ad idrogeno, e cerchiamo di riportare la gente sul treno, che è il mezzo più veloce, più ecologico, più sicuro». E sulla tratta che collega mare e monti e attraversa 28 comuni, Marsilio aggiunge: «Prenderà i turisti dalla Costa dei trabocchi, a Fossacesia, per risalire piano piano verso la montagna e, quando il tracciato sarà completo, per arrivare fino alle piste da sci di Castel di Sangro e Roccaraso. E lì potrà congiungersi con la Transiberiana d'Italia, l'altra famosissima linea turistica che scende a Sulmona: un anello fantastico, di turismo, arte, storia, natura, parchi nazionali, paesaggio, qualcosa di davvero unico che dobbiamo far conoscere e che può rendere un viaggio o una vacanza in Abruzzo qualcosa di irripetibile».
Paolucci (PD) e D'Alessando (IV) «Progetto grazie solo al centrosinistra»
«Progetto reso possibile dai 10 milioni di fondi dell'ultimo governo Gentiloni e dal lavoro del centrosinistra». Lo ricordano all'attuale amministrazione regionale il capogruppo del Pd, Silvio Paoucci, e il deputato Camillo D'Alessandro (Italia Viva). «Con il treno tornato a passare oggi tra Archi e Villa Santa Maria, questa Regione non c'entra nulla», dichiara D'Alessandro, «nonostante i 10 milioni lasciati in eredità, il progetto è ancora in profondo ritardo». «La Regione aggiunga risorse rispetto al progetto trovato già pronto», gli fa eco Paolucci, presente a Villa Santa Maria, «e completi gli interventi previsti per la "ferrovia dei due mari", il cui obiettivo è ancora lontano».
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