L'AQUILA Sulla superstrada L'Aquila-Amatrice scoppia ora il caso politico. Dopo l'allarme lanciato dal sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, che ha svelato lo stop al progetto del quinto lotto per la nuova statale 260 Picente imposto dal ministero dell'Ambiente e il rischio di perdita dei 22 milioni di euro del Pnrr, ora entrano nella questione due partiti opposti: la Lega e il Partito democratico. E lo fanno con i candidati alle elezioni regionali Carla Mannetti e Pierpaolo Pietrucci. «Condivido pienamente le preoccupazioni espresse dal sindaco di Montereale», esordisce la responsabile regionale delle infrastrutture per il partito di Matteo Salvini. «Si tratta di un'opera strategica per il territorio dell'Alta Valle dell'Aterno e rappresenta un collegamento importante tra Abruzzo e Lazio per le aree interne», continua Mannetti. «Ho seguito personalmente l'iter di tutta l'infrastruttura. Ringrazio il presidente Marco Marsilio per aver inserito nella nuova programmazione il quinto lotto, ma come al solito i burocrati della pubblica amministrazione, con tempi biblici e senza curarsi delle regole stabilite dal Pnrr, continuano a bloccare opere volute e condivise da tutto il territorio. Marsilio, insieme al vicepresidente Emanuele Imprudente, è già intervenuto nelle sedi deputate, auspico una soluzione e faccio appello a tutte le forze politiche affinché all'unisono con gli amministratori locali, si continui a parlare una lingua sola remando nella stessa direzione».Alza le barricate Pietrucci, consigliere regionale del Pd: «Nessuno si permetta di fermare la superstrada L'Aquila-Amatrice: si solleverà un intero territorio». E ancora: «La denuncia del sindaco di Montereale getta un'ombra drammatica non solo sui tempi, ma anche sulla possibilità stessa di realizzare l'opera. Si intervenga subito per risolvere i dubbi o le obiezioni del ministero dell'Ambiente e proseguire nell'iter autorizzativo dell'infrastruttura. E si acceleri il più possibile la realizzazione del 3° e 4° lotto già avviati. Infine: non si cerchi ipocritamente di scaricare su uffici tecnici o su "burocrati ministeriali" gli ostacoli e i ritardi che impone il ministero: c'è una filiera politica di destra che lega il governo e la Regione».