Data: 12/12/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«Noi prigionieri per ore sul Frecciarossa senza acqua né cibo» Il viaggio da incubo dei passeggeri partiti alle 18 di domenica da Milano
Sarebbe dovuto arrivare a Pescara domenica notte, alle 23.05. È giunto a destinazione solo ieri alle 5. Il viaggio è stato un calvario per i passeggeri del Frecciarossa 8823, che aveva lasciato Milano domenica pomeriggio alle sei meno dieci. Anche questo convoglio, infatti, ha dovuto fermarsi sulle rotaie a seguito dell'incidete ferroviario accaduto in Emilia-Romagna: poco prima delle 20 tra Forlì e Faenza, il Frecciarossa Lecce-Venezia si è scontrato con il Regionale Tper Pesaro-Bologna. Secondo una prima ricostruzione, il primo retrocedeva sui binari a causa della pendenza della tratta, mentre il secondo era regolarmente fermo al semaforo rosso. Grazie alla bassa velocità, la catastrofe è stata scongiurata: il bilancio è di 17 feriti lievi, tra cui il macchinista del Regionale. Ora, occorrerà appurare se vi sia stato un guasto tecnico o un errore umano: ieri mattina, gli agenti della polizia ferroviaria di Bologna e Faenza e della squadra mobile di Ravenna si sono recati sul luogo dello scontro per i rilievi di rito, mentre la procura di Ravenna ha aperto un fascicolo e provvederà alla nomina di un perito esperto in incidenti su ferro. Il reato ipotizzato è disastro ferroviario colposo.
Quel che è certo è che, domenica sera, la linea Adriatica è rimasta paralizzata, con inevitabili ripercussioni sul traffico: sono stati almeno cinque i treni ad alta velocità che hanno subito disagi. Tra questi, il Frecciarossa diretto a Pescara. I passeggeri a bordo sono rimasti bloccati a metà del viaggio chiedendosi se e quando sarebbero arrivati a destinazione, mentre il malumore diffondeva di carrozza in carrozza.
LE PROTESTE - «Non abbiamo informazioni e nemmeno acqua potabile si sono lamentati alcuni passeggeri a bordo nel cuore della notte . Siamo appena ripartiti da Rimini, ma non sappiamo se potremo proseguire oltre Ancona». Puntuale è giunta la precisazione di Trenitalia, secondo cui la doverosa cura dei clienti è stata massima: «Abbiamo fatto del nostro meglio per gestire una situazione critica fa sapere un portavoce dell'azienda pubblica . Innanzitutto, abbiamo informato i passeggeri, i quali hanno ricevuto sei messaggi sul cellulare tra le 20.30 di domenica sera e le 9 e mezza di lunedì mattina. In questi, spiegavamo quanto accaduto, rendevamo noti le modifiche alla tratta e i ritardi previsti e ricordavamo la possibilità, a chi non fosse ancora salito a bordo, di riprogrammare o annullare il viaggio con contestuale rimborso del biglietto. Inoltre, alle 20.45 abbiamo consegnato generi di conforto come acqua e cibo e ad Ancona abbiamo imbarcato altri 350 kit. Infine, abbiamo messo a disposizione degli utenti tre autobus e due taxi da Rimini». Secondo quanto raccontato da alcuni passeggeri, una bambina a bordo avrebbe accusato un malore e sarebbe stata soccorsa da alcuni medici presenti a bordo. «Abbiamo sentito la notizia, ma a riguardo non c'è giunta alcuna conferma commentano da Trenitalia . Ad ogni modo, è chiaro che rimanere bloccati sul treno non è piacevole, ma la nostra attenzione non è mancata. Come spiegato anche nell'ultimo messaggio inviato ai passeggeri, gli utenti che avrebbero dovuto scendere a Faenza o alle fermate successive hanno la possibilità di ottenere il rimborso integrale del biglietto».
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